Negli ultimi 15 anni sono salito su quasi 500 cime ritenute generalmente più o meno importanti, un centinaio delle quali supera i 3000 metri d'altezza. Ho alcune relazioni che attendono di essere sistemate e pubblicate, molti commenti e appunti con tempi di percorrenza e dislivelli, e infiniti ricordi. Ora per vari motivi mi sto muovendo meno, cercherò quindi di sfruttare le ore disponibili per creare schede relative a queste montagne spesso ignorate dagli alpinisti perché sconosciute, troppo facili, e dagli escursionisti perché prive di sentieri, troppo complesse.
ALPI RETICHE: PIZ SCHUMBRAIDA (3124m), lungo la cresta NE
E' una montagna di notevole bellezza con versanti in val Cancano, nella valle Forcola e in val Schumbraida. La si nota già da Bormio guardando verso nord: ha l'aspetto di una poderosa piramide di roccia con in cima, purtroppo, un ripetitore, un rettangolino bianco che non riesce però a comprometterne il fascino.
Per due anni non ho trovato il coraggio per provare a salirvi; passavo in Valtellina i mesi estivi e quasi ogni mattina, prima di partire per un'escursione, osservavo lo Schumbraida per qualche minuto. La consapevolezza della mia mediocre esperienza alpinistica e l'intenzione di cimentarmi in cime di quel tipo da solo mi frenavano: su simili creste e canaloni è necessario sapersi muovere con sicurezza, valutare con precisione i passaggi, la consistenza delle rocce, la friabilità e la scivolosità di cengette e lastroni inclinati, e la fattibilità della via in entrambi i sensi, non è raro infatti che esista un unico punto in cui transitare con relativa tranquillità e che la difficoltà nello stesso risulti maggiore scendendo al ritorno.
Un giorno risalii la bellissima val Cancano e dall'omonima bocchetta (2810m) mi resi conto che la cresta NW del piz Schumbraida era troppo complessa per me (AD); stessa impressione l'ebbi quando raggiunsi la vetta del monte Solena (2915m) e mi trovai davanti la serie di torrioni e pinnacoli che caratterizza la cresta S, che collega le due cime, esposta, con vari passaggi non semplici (fino al III) su roccia friabile. Potevo quindi tentare l'ascensione solo lungo la terza cresta, quella NE, partendo dalla forcola Schumbraida (2739m), l'ampia sella sulla quale ero transitato tempo addietro rientrando da una lunga, aerea, solitaria traversata fra la punta di Rims (2947m) e il monte Forcola (2896m).
Significativo, per dare un'idea dello splendido isolamento di questa zona sita a pochi km da un centro turistico rinomato come Bormio, il fatto che compii tutte queste escursioni nel mese di luglio e mi capitò di incontrare altri esseri umani, pochi fra l'altro, solo nell'area picnic nei cui pressi ogni volta lasciai l'auto.
Comunque una mattina mi alzai presto e portai a fare la solita passeggiata il mio insostituibile amico Lucky; come sempre notai la cima, il cielo senza nubi sullo sfondo e improvvisamente decisi che era giunto il momento per tentare di andare lassù. Tornai in appartamento, preparai lo zaino, aggiunsi una corda, imbrago, chiodi, martello, alcuni nuts, friends e moschettoni per un'eventuale discesa in corda doppia e partii. Raggiunsi il lago di Cancano, mi diressi a destra per attraversare la diga a valle, passai a fianco del rifugio Solena e parcheggiai poco più avanti in località Grasso di Solena.
Seguii la strada sterrata che si inoltra verso nord nella valle Forcola e arrivai facilmente alla malga di Forcola; qui lasciai la pista, che curva e continua in direzione est, e proseguii salendo per tracce aldilà della costruzione mantenendomi a destra di una dirupata valletta secondaria. In alto deviai verso ovest e sfruttai un sentiero ben battuto per giungere alla forcola Schumbraida (2h 15' di cammino e 790m di dislivello).
L'ambiente è severo, il silenzio e l'isolamento sono affascinanti. Un ripido pendio detritico separa il passo dalle rocce della cresta NE del piz Schumbraida; mi fermai per un attimo a guardarlo e senza esitare ripartii. Ero in trance, ed è proprio ciò che quando sono a valle mi spaventa del mio carattere e mi spinge, fortunatamente, a rinunciare a priori alle salite che reputo troppo impegnative: se mi muovo lungo una via, una cresta, se una cima si avvicina, non riesco a valutare razionalmente come vorrei la reale difficoltà... conta solo la vetta che mi ipnotizza e mi costringe a insistere. Poche volte ho lasciato perdere, sempre in ritardo, quando oramai il rischio era troppo elevato per me, e in ognuna di queste è stata la fortuna a venire in mio soccorso.
Ci sono tracce che indicano di tenersi a destra delle prime schegge rocciose (passaggi esposti su cengia, fare attenzione!), poi si va a sinistra della linea spartiacque per evitare il salto verticale su un intaglio. Tornai in cresta e su roccia rotta toccai una bella cima intermedia, quindi persi quota verso una bocchetta (2873m) dove mi tranquillizzai notando che la possibilità di scendere a destra in un ripido ghiaione fino ad un laghetto e da qui in val Schumbraida, o traversare a sinistra verso la bocchetta Cancano, o a destra verso la forcola Schumbraida (in realtà dall'alto non riuscii ad apprezzare interamente le vie di fuga, ma supposi che almeno una su tre dovesse esistere!).
Un tratto su detriti, in pendenza accentuata, porta a una cengia molto esposta a sinistra, inevitabile (fare attenzione!); labili tracce e rari ometti aiutano a non perdersi d'animo. Sbucai nei pressi della cima secondaria che alcune carte indicano a q.3025. Nuovamente in discesa raggiunsi un intaglio, poi la salita diventò più semplice, la via evidente, seppur con qualche passaggio su roccette esposte e relativamente insidiose. Arrivai in vetta in 2h 20', superando 520m di dislivello e difficoltà F+ (in totale: 4h 35' e 1310m dal parcheggio). Il panorama circolare era grandioso nonostante le nubi presenti: osservai con attenzione l'Ortles e le montagne ricoperte di ghiacci del gruppo al quale da il nome, ma soprattutto ad ovest il monte Cornaccia (piz Tea Fondada), quello che già avevo in programma di affrontare nei giorni successivi.
Rimaneva da risolvere il problema del ritorno, delle cenge poco piacevoli che mi stavano aspettando: scesi all'intaglio che precede la prima e studiai il pendio molto ripido e franoso a sinistra (a nord-ovest, verso la val Schumbraida): in basso c'era un minuscolo ghiacciaio, un relitto di epoche lontane, l'instabilità di sassetti e macigni appariva evidente, ma anche se non riuscivo a valutare l'effettiva fattibilità del percorso alternativo ritenni il tutto più semplice della via in cresta... e poi se sotto avessi trovato pareti verticali avrei sempre potuto tentare di armare una "doppia", o al massimo retrocedere e dedicarmi alle inquietanti cengette. Raggiunsi il ghiacciaio in compagnia di alcune pietre che vollero rotolarmi a fianco indicandomi la strada più diretta, deviai a destra, rasentai il laghetto notato in precedenza dall'alto e mantenendo la direzione attraversai senza ulteriori problemi il versante nord-occidentale della cresta NE del piz Schumbraida, infine risalii a destra verso la forcola Schumbraida. Da qui rientrai velocemente (ritorno: 3h e 120m di dislivello).
Esaminando in seguito alcune foto scattate dai pressi della bocchetta Cancano ebbi conferma della presenza, intuita dalla cresta, di vari salti di roccia in quel versante della montagna, per cui percorrendolo occorre seguire un minimo di logica e prudenza; in ogni caso esperienza e attenzione rendono piuttosto semplice l'individuazione del percorso, come senza dubbio aiutano in quella delle cenge all'andata.
"Piz Schumbraida da S: cresta S e piramide sommitale (dalla cima del monte Solena)"
"Piz Schumbraida da WNW: piramide sommitale, cresta NW e cresta S (dai pressi della bocchetta di Val Cancano)"
"Piz Schumbraida da NW: piramide sommitale, cresta NE e, in primo piano, cresta NW e bocchetta Cancano (dalla cima a q.2944 fra le bocchette Cancano e di Val Cancano). Il versante a sinistra è quello attraversato al ritorno e risultano evidenti i salti di roccia assolutamente da evitare"
"Piz Schumbraida da WNW: cresta NW e piramide sommitale (dall'alta val Cancano)"
"Piz Schumbraida da NE (dalla cresta E del monte Forcola)"
"Piz Schumbraida e forcola Schumbraida da ENE (in fondo: monte Cornaccia (piz Tea Fondada) e cima la Casina (piz Murtarol)) (dalla cresta ad est del passo dei Pastori)"
"Piz Schumbraida da ESE (dai pressi della cima del monte Pedenolo)"
"Panorama da E con a sinistra la piramide di roccia del piz Schumbraida e in fondo la cima la Casina (piz Murtarol) (dalla cima SE del monte Braulio)"
"Piz Schumbraida e pendio, salendo verso la forcola Schumbraida"
"Valletta laterale che scende dalla forcola Schumbraida (in fondo: monte Forcola)"
"Pendio detritico e torrioni rocciosi della cresta NE del piz Schumbraida, salendo verso la forcola Schumbraida"
"Valletta laterale che scende dalla forcola Schumbraida"
"Forcola Schumbraida e monte Forcola"
"Piz Schumbraida: piramide sommitale e cime secondarie lungo la cresta NE"
"Piz Schumbraida: cima secondaria lungo la cresta NE"
"Piz Schumbraida: cima secondaria lungo la cresta NE"
"Piz Schumbraida: cima secondaria lungo la cresta NE"
"Piz Schumbraida: bocchetta a q.2873, cima secondaria a q.3025 e piramide sommitale"
"Piz Schumbraida: cima secondaria lungo la cresta NE (dalla bocchetta a q.2873)"
"Cengia nei pressi della cima secondaria a q.3025"
"Piz Schumbraida: piramide sommitale (dalla cima secondaria a q.3025)"
"Piz Schumbraida: cima secondaria lungo la cresta NE (dalla cima secondaria a q.3025)"
"Piz Schumbraida: ripetitore nei pressi della cima"
"Piz Schumbraida: cima"
"Alta valle Forcola (dalla cima del piz Schumbraida)"
"Val Cancano (dalla cima del piz Schumbraida)"
"Monte Cornaccia (piz Tea Fondada) e cima la Casina (piz Murtarol), con in primo piano la bocchetta di Val Cancano, la cima a q.2944 fra le bocchette Cancano e di Val Cancano, e l'alta val Cancano (dalla cima del piz Schumbraida)" |