Sentiero: area parcheggio Cavallar (val di Rabbi) - malga Paludè (o Caldesa bassa) - val lago Corvo - rifugio Stella Alpina al Lago Corvo (Haselgruber hutte) - Collecchio (Gleck) - ritorno (Trento - Bolzano)
Parco Nazionale dello Stelvio - Val di Rabbi - Val lago Corvo - Laghi della conca del lago Corvo - Collecchio
difficoltà: E
segnavia: 108 - 145
cime: Collecchio (Gleck) (2957m)
in totale 6h 15' di cammino e 1490 metri di dislivello
dati parziali: - dal parcheggio al rifugio: 2h di cammino e 950 metri di dislivello - dal rifugio alla cima: 1h 35' di cammino e 540 metri di dislivello - ritorno lungo lo stesso percorso: 2h 40' di cammino
miei commenti e consigli: è un percorso a tratti piuttosto ripido, con un discreto dislivello, ma che non propone particolari problemi se non quelli in cui normalmente ci si può imbattere attraversando un ambiente di alta montagna. La conca con i numerosi laghi naturali è splendida, ben segnato e battuto il sentiero, di sicuro interesse il panorama dalla cima e dalla cresta scelta per arrivarvi. La val di Rabbi è bella, molto conosciuta e frequentata, con grandi aree di sosta facilmente raggiungibili, è quindi considerevole il numero di persone che in certi momenti può capitare di incontrarvi; il parcheggio di Cavallar è però piccolo e nei weekend estivi risulta complicato trovarvi posto per l'auto, conviene perciò partire all'alba per non essere costretti a lasciare il mezzo più a valle oppure, come ho fatto io, scegliere per l'escursione un giorno feriale
22/09/2009
Risalendo la val di Rabbi si incontra la segnalazione che indica la deviazione a destra per Cavallar; è più comodo tuttavia, per arrivare alla stessa località, seguire il percorso che poco dopo porta a Piazzola e da qui andare a destra. In entrambi i casi si incrocia Piazze, da dove si prende la diramazione che verso monte attraversa il minuscolo gruppo di baite sparse di Cavallar, diventa sterrata e permette in breve di raggiungere, aldilà di 3 tornanti e un tratto nel bosco, l'area di sosta:
coordinate ED50: N 46°24'54,3" - E 10°49'30,1" quota: 1475m slm
- Ci incamminiamo sulla pista lasciando a destra il parcheggio e presto imbocchiamo un ripido sentiero a sinistra (freccia in legno: 108 - rifugio Lago Corvo); si tratta di una larga mulattiera che si inerpica nel bosco incrociando più volte la strada forestale e porta alla malga Paludè (o Caldesa bassa):
coordinate ED50: N 46°25'26,1" - E 10°49'15,5" quota: 1835m slm
- Seguiamo ora la strada a destra, poi la lasciamo per prendere il sentiero a sinistra che risale tranquillamente la val Lago Corvo, sempre indirizzati dalle puntuali segnalazioni, quindi superiamo il torrente su un ponticello e ci allontaniamo dal solco vallivo procedendo verso ovest. Ignoriamo la traccia a destra per la malga Caldesa alta e torniamo a dirigerci a nord, nuovamente su terreno con pendenza accentuata; la presenza di alcuni strappi contribuisce a rendere il cammino abbastanza faticoso... alla resa dei conti dal parcheggio al rifugio sono rari e brevi i tratti in cui si guadagna quota blandamente e inesistenti quelli in cui ci si muove in piano, e ciò ha in parte minato le nostre riserve di energia (occorreranno una fetta di strudel e una birra per ripristinarle...), ma senza dubbio favorirà non poco la rapidità del rientro!
- Hanno un piacevole aspetto "rude" le aspre montagne a nord ed è interessante la foresta appena attraversata tuttavia, considerato che ci troviamo in Trentino, questa zona non risulta a mio parere particolarmente significativa... ben maggiore sarà però la rilevanza di quella che ci accingiamo a visitare più in alto. Davanti a noi, non troppo lontano, riusciamo a scorgere il rifugio posto all'ingresso di un'evidente conca; prima di arrivarvi incrociamo il sentiero 135, che proviene da destra... nell'aria pura e lievemente rarefatta che ci circonda abbiamo percepito il profumo emanato da uno strudel caldo per cui, anche se potrebbe trattarsi solo di un crudele equivoco provocato dall'immaginazione stimolata da speranza e appetito, o quantomeno golosità, senza esitare acceleriamo approfittando del cammino in falsopiano che precede l'edificio:
coordinate ED50: N 46°26'14,6" - E 10°49'33,7" (incrocio sentieri 108 - 135) quota: 2372m slm
coordinate ED50: N 46°26'28,1" - E 10°49'18,7" (rifugio Stella Alpina al Lago Corvo) quota: 2425m slm
-Oltre il rifugio, che dopo una corroborante sosta abbiamo lasciato a destra (freccia: 145 - Collecchio, giogo Nero), l'ambiente si mostra subito splendido: stiamo entrando in un'ampia conca di pietra con placidi, meravigliosi laghi alpini nascosti da dossi che paiono creati apposta per aumentare l'aspettativa e stuzzicare la curiosità di chi per la prima volta giunge quassù, delimitata da cime non imponenti, ma di certo selvagge e ostili a causa delle inquietanti pareti di roccia fratturata e dei grandi pendii detritici che dalla base di queste scendono a valle raccontando storie di naturale disfacimento. Chi frequenta abitualmente l'alta montagna sa che ai piedi di ogni rilievo, in ogni versante, è normale trovare queste distese di massi di varie dimensioni, a volte immense, ripide, o quasi in piano, con ciclopici macigni o ghiaia minuta, e si abitua a ignorarle, tranne quando è costretto a risalirle faticosamente, maledicendole, attratto com'è dai muri di roccia compatta che spesso le sovrastano, da spigoli arditi, aeree creste e affascinanti vette; io però riesco a osservarle per ore perchè mi ammalia la loro ostentata e finta immobilità, perché sono la testimonianza della fragilità di ciò che vedo come più possente e maestoso e di conseguenza aiutano ad accettare la mia, perché in montagna cerco serenità e soddisfazioni, ma soprattutto significati e spiegazioni, ricavo intuizioni che possano dare un senso profondo alla mia vita e simili cumuli di pietre incredibilmente riescono, con l'energia potenziale che conservano, che percepisco e mi illudo di riuscire in minima parte ad assorbire, a influenzare la mie scelte future.
- Appena prima di guadare un torrentello troviamo un bivio e ci teniamo a sinistra, procedendo verso il Collecchio e il rifugio Dorigoni:
coordinate ED50: N 46°26'32,9" - E 10°49'12,6" (incrocio sentieri 12 - 145) quota: 2435m slm
- Attraversiamo la parte bassa della conca dirigendoci verso ovest; volendo toccare le sponde del bellissimo lago Corvo è necessario abbandonare per poco il sentiero spostandosi a sinistra. Passiamo nei pressi del Kirchbergsee, un grande specchio d'acqua dalla forma irregolare, quasi una mezza luna, e torniamo a salire con continuità; la pendenza non è mai eccessiva anche se qualche strappo ci costringe a rallentare il passo. Davanti a noi abbiamo la selletta detritica sulla quale presto o tardi transiteremo, alla sua destra sono verticali e particolarmente minacciose le instabili pareti rocciose del versante meridionale del Collecchio; alle nostre spalle (est) sta diventando notevole il panorama ed è soprattutto possibile apprezzare la quiete della conca e dei suoi laghetti isolati, il suo fascino, la sua indiscutibile perfezione naturale accentuata dalla pressochè totale assenza di interventi umani: non si sarebbe riuscito a "valorizzare" un ambiente di questo tipo e si è stati quindi "costretti" a tenerlo così, intatto, come il caso l'ha voluto...
- Arriviamo in cresta: a nord-ovest l'alta valle di Saent e le montagne che la delimitatano si mostrano in tutto il loro splendore. Il sentiero curva a destra ed è disegnato sugli sfasciumi del versante occidentale del Collecchio; lo seguiamo con la consapevolezza di essere a due passi dalla nostra meta e presto, infatti, notiamo a destra la traccia che con una inversione della direzione di marcia ci permette di raggiungere il grande "ometto" sulla vetta:
coordinate ED50: N 46°26'44,2" - E 10°47'50,7" quota: 2957m slm
- A nord, molto vicina, c'è una seconda cima sulla quale è stata eretta una croce; per salirvi bastano pochi minuti di cammino e la veduta che regala sull'alta val d'Ultimo ripaga abbondantemente del minimo sforzo supplementare:
coordinate ED50: N 46°26'49,3" - E 10°47'52,6" quota: 2952m slm
- Torniamo all'auto percorrendo a ritroso lo stesso itinerario.
"Inquietante incontro lungo il sentiero verso il rifugio Stella Alpina al Lago Corvo, soprattutto perché la vipera era di notevoli dimensioni e, stranamente, piuttosto aggressiva, tanto da costringermi a deviare il percorso di qualche metro"
"Val Lago Corvo, salendo verso il rifugio Stella Alpina al Lago Corvo"
"Torrente e sentiero nei pressi della conca del lago Corvo"
"Conca del lago Corvo: primo laghetto"
"Conca del lago Corvo: lago Corvo"
"Conca del lago Corvo: sentiero nei pressi della riva del Kirchbergsee"
"Conca del lago Corvo: Kirchbergsee, salendo verso il Collecchio"
"Conca del lago Corvo: primo lago superiore, salendo verso il Collecchio"
"Conca del lago Corvo: sentiero, pendii detritici e pareti rocciose, salendo verso il Collecchio"
"Conca del lago Corvo: Kirchbergsee (a sinistra), primo lago superiore (a destra) e laghetti, salendo verso il Collecchio"
"Conca del lago Corvo: pendii detritici, salendo verso il Collecchio"
"Conca del lago Corvo: pendii detritici, salendo verso il Collecchio"
"Collecchio, salendo verso la sua cresta SW"
"Sentiero fra rocce e pendii detritici, salendo verso la cresta SW del Collecchio"
"Sentiero e selletta nella cresta SW del Collecchio"
"Collecchio: segnalazioni lungo la cresta SW"
"Collecchio: cime (dalla cresta SW)"
"Conca del lago Corvo: secondo lago superiore, laghetto e Sass Forà (dalla cima principale del Collecchio)"
"Collecchio: "ometto" sulla cima principale e cima con la croce"
"Giogo Nero (Schwarzerjoch) e cresta verso il gruppo della cima Sternai (dalla cima principale del Collecchio)"
"Alta valle di Saent (dalla cima principale del Collecchio)"
"Collecchio: cima con la croce"
"Collecchio: cima principale (dalla cima con la croce)"
"Conca del lago Corvo (dalla cima con la croce del Collecchio)"
"Alta val d'Ultimo (Ultental), col lago Nero (Schwarzsee) e il lago Lungo (Langsee) (dalla cima con la croce del Collecchio)" |