Sentiero e ferrata: Fornovolasco-Tana che Urla-Foce di Petrosciana-Cima meridionale del monte Forato-Arco naturale-Cima settentrionale del monte Forato-Passo del Monte Forato-Casa del Monte-Fornovolasco
La ferrata e l'arco naturale del monte Forato (video)
difficoltà dei sentieri: E difficoltà della ferrata: medio/facile segnavia: 6 - 110 - 12
cime: cima meridionale (1223m) e cima settentrionale (1209m) del monte Forato
in totale 5h di cammino e 900 metri di dislivello
miei commenti e consigli: è un percorso circolare di notevole interesse per l'ambiente e le vedute che offre nel settore più alto, ma soprattutto perchè sull'aerea crestina attrezzata pare di volare, e sullo spettacolare, incredibile arco naturale del monte Forato realmente si vola... il cielo è ovunque, anche sotto i piedi... La salita verso la foce di Petrosciana è semplice, tranquilla, ben segnata; la breve ferrata è molto piacevole ed il passaggio sull'arco, non obbligatorio, realmente emozionante. Solo la discesa risulta un poco noiosa, anche se, probabilmente, a causa dell'esagerate bellezza di ciò da cui si sta tornando. Importante: funi e catene facilitano notevolmente la progressione sulle paretine rocciose e lungo la cresta molto esposta, ma mi sono parse, soprattutto le prime, in condizioni non ottimali, per cui, nonostante la difficoltà relativa dei passaggi, eviterei di prendere gli stessi "sotto gamba". Per quanto riguarda l'arco: consiglio di non transitarvi sopra in presenza di ghiaccio o vento, e se non ci si sentisse sufficientemente tranquilli... il vuoto attorno e sotto si percepisce realmente (ha una campata di 32 metri e una altezza massima di 25 m), e in un punto è necessario usare le mani per mantenere l'equilibrio.
23/02/2014
Siamo in Garfagnana e da Gallicano saliamo fino a Fornovolasco, dove parcheggiamo. Attraversiamo il torrente su un ponte in pietra e ci teniamo a sinistra, restando nella parte bassa del paese, a fianco del corso d'acqua (varie indicazioni: sentieri 6 - 12 - 130).
La mulattiera sale blandamente... il tranquillo, ma rumoroso fiumiciattolo sembra non poter essere lo stesso della devastante alluvione del 1996...
Attraversiamo la strada che porta verso la grotta del Vento e proseguiamo dritto su un comodo sentiero lastricato (indicazioni); non sono ancora trascorsi 20 minuti quando passiamo nei pressi della grotta Tana che Urla: siamo speleologi, tuttavia oggi abbiamo una meta differente e ci limitiamo a scattare qualche foto all'ingresso... all'interno scorre acqua, si sente distintamente e stuzzica la nostra curiosità... ok, prendo nota e torneremo...
Subito incontriamo un bivio: il sentiero che sale a destra (12) è quello da cui torneremo, per cui restiamo a sinistra (6) e scendiamo appena verso il torrente; siamo nel bosco, su una tranquilla mulattiera in una bella giornata di febbraio... impossibile non essere ottimisti, per cui, pur non essendo mai stati qua, ora sappiamo che non "perderemo" la traccia, troveremo anzi la ferrata e senza problemi l'affronteremo, poi ci stupirà l'immenso arco naturale e in qualche modo individueremo anche una via differente per rientrare in paese.
Lasciamo a sinistra i ruderi di una vecchia chiesa e dopo aver constatato l'improvvisa sparizione dell'acqua del torrente (sbuca copiosa da una condotta per scendere a valle, e a monte non ve n'è traccia) raggiungiamo in salita una strada sterrata: la seguiamo a destra, ma subito la lasciamo per tenerci a sinistra lungo una disastrata carrareccia disegnata a fianco dell'alveo oramai completamente secco.
Proseguiamo lungo il torrente anche dopo aver incontrato una strada sterrata in discrete condizioni, e finalmente ci troviamo su un sentiero che sale con decisione nel bosco. Dopo aver oltrepassato un bivio (il sentiero 137 è a sinistra, aldilà di un canalaccio franoso) arriviamo alla foce di Petrosciana: davanti a noi, verso sinistra, non troppo distante, è inconfondibile il profilo del Procinto, la struttura rocciosa più caratteristica delle Apuane, una sorta di gigantesco, splendido cilindro naturale... credo sia giunta l'ora di tornare là sopra... ok, prendo nota...
La traccia che ci interessa è a destra del passo, lungo la ripida cresta (110, frecce segnaletiche e bandierine CAI)... ci inerpichiamo e presto notiamo un cavo metallico che va a sinistra verso una cengetta: lasciamo il percorso principale convinti di essere all'attacco della ferrata, ma si tratta di un falso allarme e poco più in alto incontriamo nuovamente il sentiero ben battuto.
Ecco il bivio giusto... freccia che indica a sinistra: "ferrata Monte Forato"... più facile di così! A questo punto è per noi impossibile resistere alla frenesia, alla voglia di toccare la roccia, e in un attimo siamo di fronte alla paretina attrezzata con fune e catena: servono poco più di 2 ore per arrivare qui da Fornovolasco... e 10 minuti scarsi per prepararsi...
La via attrezzata è breve, molto aerea e divertente... ci attardiamo perché giro qualche clip col telefono, ma ugualmente "siamo fuori" presto... peccato! Funi e attacchi sono vetusti, tuttavia il percorso è semplice ed occorre solo non sottovalutarlo... bella la roccia, splendidi ambiente e panorama... mi fermo un attimo ad osservare il mare, sento di essere una persona fortunata perché bastano queste rocce a rendermi felice.
Proseguiamo lungo la cresta e arriviamo sulla cima meridionale del monte Forato (35 minuti in tutto dal momento in cui ci siamo messi casco e imbrago): a sinistra il versante precipita... anche davanti a noi, verso nord... riconosco il monte Corchia, l'affascinante pania della Croce, Uomo Morto e pania Secca... ai nostri piedi, incredibile, è l'immenso arco naturale del monte Forato... incredibile anche perché, nonostante le ciclopiche dimensioni, rischiavo di non accorgermi della sua presenza a causa della particolare prospettiva.
Da dove scendere? O si torna indietro percorrendo la via dell'andata, o si prova a destra (versante Garfagnana), per labili tracce: terreno ripido e un po' scivoloso, ma non difficile. Optiamo per la seconda possibilità e ritroviamo senza problemi il sentiero principale. Andiamo a sinistra raggiungendo subito la parte superiore dell'arco... provo ad andarvi sopra, tuttavia sono a disagio (dopo 30 anni di escursionismo, alpinismo e speleologia è rarissimo che mi capiti...) e retrocedo. Scendiamo su una ripida traccia segnata e ci fermiamo davanti al gigantesco foro: aldilà la valle è verde e profonda, con vari borghi, poi ci sono la Versilia e il mare.
Mi siedo e guardo la roccia sospesa che mi ha respinto, lassù... pare sottile, eppure lo spessore è di vari metri... nessuno saprà del tentativo fallito di passarvi sopra... nessuno tranne me, cioé tranne la sola persona di fronte alla quale difficilmente posso trovare scuse... mi alzo, mi dirigo verso la cima settentrionale, quella con la croce, e senza dire nulla a Lori (tanto lo sa già...) devio a sinistra, salgo sull'arco e lo percorro interamente, poi torno indietro per vedere se l'effetto è differente, se il momentaneo malessere è realmente scomparso... il vuoto è ovunque lì sopra, a destra e a sinistra, e sulla testa, e sotto i piedi, ed è impossibile non percepirlo...
Di fronte al foro scende verso la Garfagnana il sentiero (12, indicazioni) che ci interessa. Acceleriamo il passo perché il sole sta scendendo e non badiamo troppo all'ambiente attorno, piacevole sì, ma "insignificante" se rapportato a ciò che abbiamo appena visto... il Procinto, la cresta sud-est del Forato, le panie... e il fantastico arco naturale...
Tocchiamo la casa del Monte e andiamo a sinistra (indicazioni), poi altre casette e stradine sterrate. Continuiamo a scendere nel bosco e prima di raggiungere il sentiero dell'andata (nei pressi della Tana che Urla) ci distrae una cupa e profonda gola che va attraversata. In poco più di un'ora e mezza siamo all'auto.
"Monte Forato (dal sentiero che da Cardoso sale verso Collemezzana (Colle Spento) e foce di Valli)"
"Monte Forato (dal sentiero che da Cardoso sale verso Collemezzana (Colle Spento) e foce di Valli)"
"Fornovolasco"
"Lungo la mulattiera nel bosco, salendo verso la Tana che Urla"
"Lungo la mulattiera nel bosco, a fianco del torrente, salendo verso la foce di Petrosciana"
"Torrente, salendo verso la foce di Petrosciana"
"Torrente, salendo verso la foce di Petrosciana"
"Torrente, salendo verso la foce di Petrosciana"
"Pania Secca, salendo verso la foce di Petrosciana"
"Sentiero nel bosco, salendo verso la foce di Petrosciana"
"Monte Nona e Procinto (dalla foce di Petrosciana)"
"Salendo lungo la cresta sud-est del monte Forato (verso la ferrata)"
"Salendo lungo la cresta sud-est del monte Forato (verso la ferrata)"
"Salendo lungo la cresta sud-est del monte Forato (verso la ferrata)"
"Salendo lungo la cresta sud-est del monte Forato (verso la ferrata)"
"Attacco della ferrata, lungo la cresta sud-est del monte Forato"
"Attacco della ferrata, lungo la cresta sud-est del monte Forato"
"Salendo lungo la ferrata del monte Forato"
"Salendo lungo la ferrata del monte Forato"
"Salendo lungo la ferrata del monte Forato"
"Salendo lungo la ferrata del monte Forato"
"Salendo lungo la ferrata del monte Forato"
"Cresta sud-est del monte Forato, salendo lungo la ferrata"
"Salendo lungo la ferrata del monte Forato"
"Salendo lungo la ferrata del monte Forato"
"Pania della Croce, Uomo Morto e pania Secca (dalla cresta sud-est del monte Forato)"
"Cresta sud-est, cima meridionale e cima settentrionale del monte Forato, e pania della Croce"
"Cresta sud-est del monte Forato"
"Salendo lungo la ferrata del monte Forato"
"Arco naturale del monte Forato (dalla cima meridionale)"
"Cima settentrionale e arco naturale del monte Forato (dalla cima meridionale)"
"Cima meridionale del monte Forato"
"Pania della Croce, Uomo Morto, pania Secca e, in basso, costa Pulita e cima settentrionale del monte Forato (dalla cima meridionale)"
"Arco naturale del monte Forato"
"Cima settentrionale del monte Forato e pania della Croce (dal culmine dell'arco naturale)"
"Arco naturale del monte Forato (dalla cima settentrionale)"
"Arco naturale e cima meridionale del monte Forato (dalla cima settentrionale)" |