Buco della Croce (Ravenna)
coordinate ED50: N 44°13'24,5" - E 11°44'41,3" quota: 462m slm
- La grotta si trova nei pressi della cima del monte di Rontana
- Come arrivare: da Brisighella andiamo verso Riolo Terme e Zattaglia. Al bivio dopo la località Manicomio prendiamo a sinistra per Rontana e il parco del Carnè. Ignoriamo le deviazioni a sinistra per la chiesa di Rontana e a destra per il rifugio e il parco del Carnè (ingresso basso). Dopo 1,5 km (misurati dal bivio) parcheggiamo nei pressi di uno stradello che sale a destra ed è sbarrato da una catena, (cartello turistico che informa sul castello e la croce di Rontana; freccia in legno bianco-rossa: sentieri 505-511A)
- La breve rampa porta sull'orlo della grande dolina dell'abisso Fantini: ci teniamo a destra e miriamo l'evidente cima del monte di Rontana. Quando in alto la pista sconnessa si spiana e curva nettamente a destra (panca in legno) per raggiungere i ruderi del castello e la croce sommitale, deviamo sul sentiero che scende a sinistra (segnale bianco-rosso del CAI). Pochi passi e notiamo lo steccato che cinge l'imbocco del pozzo iniziale della grotta
- Eccoci qui: in tutto sono serviti 10 minuti di auto e 10 di cammino... altrettanti saranno necessari per visitare gli ambienti sottostanti...
- Per entrare abbiamo utilizzato una corda da 20 metri (legata a un albero). Atterrati in un camerotto fortemente inclinato abbiamo affrontato la stretta spaccatura aldilà della quale un ripido scivolo precede il secondo pozzo (corda da 25 metri, presenti chiodi o fix... non ricordo, ma qualcosa per attaccarsi certamente c'è visto che quel giorno Teo aveva dimenticato a casa l'attrezzatura per predisporre un armo...). Sul fondo un passaggio in mezzo a massi franati ci ha permesso di raggiungere la sala terminale, una fangosa fenditura a 38 metri di profondità
- Non è una grotta particolarmente interessante, ma come sempre vale la pena infilare il naso almeno una volta in questi buchi perchè così facendo se ne conserva la memoria, perchè si occupa qualche ora visitando ambienti sconosciuti, perchè non si finisce mai di imparare, perchè è importante mantenere l'abitudine a misurarsi con problematiche ed eventuali difficoltà presenti in luoghi poco frequentati, perchè magari può capitare di scorgere un invitante pertugio ignorato da chi ci ha preceduto...
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