Sentiero: chiesa di S.Maria in Val d'Abisso (Piobbico) - valle dell'Infernaccio - monte Nerone (Pesaro e Urbino)
note: si risale una valle scoscesa fino ai pressi della cima di un monte miei dati: - andata: 3h 45'; dislivello in salita: 1200 m - ritorno (deviazione verso l'ingresso della grotta di Nerone, poi stesso percorso): 2h 45'; dislivello in salita: 100 m miei commenti: escursione di media difficoltà e notevole interesse consigli: fondamentali un paio di fonti luminose per le grotte; occhio ai tratti esposti
22/05/2003
Saliremo lungo il sentiero 1, che parte nei pressi della chiesa (parcheggio), e scenderemo lungo il 4, che torna a immettersi nel primo qualche decina di metri a monte della Balza Forata.
Dal punto in cui si attraversa il torrente per la quarta volta, appena sopra a un salto di 28m (forra attrezzata), ci dirigiamo ripidamente verso la Balza Forata (sperone roccioso di calcare, con un enorme foro, probabile relitto di un'antica cavità; splendide vedute, da una parte sulla valle dell'Infernaccio, dall'altra su Piobbico e le colline a nord). Continuiamo in salita e a un bivio con cartello, ignorato il sentiero a sinistra che proviene dalla grotta di Nerone, proseguiamo a destra. Ci affianchiamo alle pareti rocciose che delimitano la valle e presto è facile riconoscere, a un paio di metri d'altezza, l'ingresso superiore della grotta dei Cinque Laghi (possibile farci un giro dentro, possibile per i più esperti cercare anche di attraversarla fino al secondo ingresso, da tenere tuttavia sempre presente che si tratta di una grotta semplice, ma non banale, abbastanza vasta e ad andamento in parte labirintico, con qualche passaggio scomodo, altri scivolosi e acque interne soggette a variazioni di livello).
Più in alto a un ambiente affascinante e selvaggio si sostituisce l'umana catastrofe: improvvisi appaiono uno stradone asfaltato, un impressionante edificio chiamato rifugio, varie altre geniali opere d'arte e un brutale palazzo circondato da chilometriche, minacciose recinzioni a protezione di immense antenne. Impossibile toccare la cima (1525m) del monte Nerone... non esiste più!
Osserviamo rapidamente il bellissimo panorama circolare (l'Alpe della Luna, i colli a nord fino alle rupi del Montefeltro, il mare, il monte Catria, le colline umbre) e altrettanto rapidamente fuggiamo da una tale distruzione.
Ci manteniamo nei pressi della strada che scende verso Piobbico, rasentando l'orlo orientale della valle dell'Infernaccio, e incontriamo il sentiero che in 10 minuti ci porta all'ingresso della grotta di Nerone (visitabili tranquillamente, ma sempre con accortezza e rispetto, gli ambienti interni). Proseguiamo facendo attenzione ai frequenti, vicinissimi, dirupi, fino a un saltino attrezzato con uno spezzone di corda, e al bivio con cartello individuato all'andata.
Prima di chiudere, ancora un paio di appunti: il sentiero è lungo, spesso ripido e supera un discreto dislivello; parte poi da una quota molto bassa... io eviterei di ripeterlo nei mesi caldi!
"Valle dell'Infernaccio (dai pressi della chiesa di S.Maria in Val d'Abisso)"
"Valle dell'Infernaccio: sperone roccioso"
"Val d'Abisso e chiesa (andando verso la Balza Forata)"
"Valle dell'Infernaccio"
"Piobbico (dalla Balza Forata)"
"Valle dell'Infernaccio: pareti rocciose"
"Valle dell'Infernaccio: Balza Forata"
"Valle dell'Infernaccio: Balza Forata"
"Monte Nerone: cresta sommitale"
"Grotta di Nerone: ingresso" |