Sentiero: Somrabbi - baito Mandria Buse - malga Prà di Saent - rifugio Dorigoni - baito Sasso Vecchio - malga Artisè (o Terzolasa) - Cavallar - Somrabbi (Trento)
Parco Nazionale dello Stelvio - Val di Rabbi - Val di Saent
difficoltà: E
segnavia: sn (senza numero) - 106 (sentiero degli Alpinisti) - 130 - 108 - sn
in totale 7h 15' di cammino e 1300 metri di dislivello
miei commenti e consigli: è un percorso circolare di notevole interesse per l'ambiente e le vedute sulla valle e le cime che la delimitano; non ci sono tratti particolarmente ripidi (necessaria un po' di attenzione in più nel settore denominato sentiero degli Alpinisti, fra i 2000 e i 2100 metri di quota), si individua facilmente, è sempre ben battuto e segnalato, tuttavia è piuttosto lungo. La parte bassa della valle, nei pressi dei parcheggi e delle cascate, è molto frequentata e a volte caos e chiasso sono fastidiosi, ma questo itinerario si tiene sufficientemente distante da quelle zone. Il rifugio Dorigoni è in una splendida, grande conca e per la sua posizione è un'ottima base per scalare le montagne circostanti, alte oltre i 3000 metri e non difficili
09/09/2008
La valle è molto bella e altrettanto conosciuta, con grandi aree di sosta facilmente raggiungibili, perciò è considerevole il numero di persone che in certi momenti può capitare di incontrare. Un buon 90/95% di queste si ferma nei pressi di parcheggi e ristoranti o percorre il sentiero delle cascate di Saent; gli altri si distribuiscono sui vari tracciati optando quasi tutti per l'itinerario che dalle cascate prosegue verso il rifugio Dorigoni.
Pochissimi partono da Somrabbi e tornano sul 130, che si mantiene a lungo oltre i 2000 metri di quota nel versante sinistro della valle e scende solo quando raggiunge i pascoli e i boschi a nord delle frazioni che compongono Rabbi. Chiaramente per visitare la cascata Ragaiolo, nell'altro versante della valle, e quelle di Saent occorre mettere in programma una seconda, breve escursione: è possibile ad esempio lasciare l'auto il località Plan, poco oltre Fonte di Rabbi, e toccare entrambi i luoghi passando dalla malga Fratte bassa, da Coler e dalla malga Stablasolo; fra andata e ritorno sono necessarie 3/4 ore di cammino.
Oggi però il nostro itinerario è quello meno battuto: subito dopo Somrabbi prendiamo la carrareccia che sale a destra mantenendo la direzione della strada principale (torneremo poi da quella che scendendo da sopra al paese ora resta alle nostre spalle). Presto diventa una evidente traccia e ripidamente prende quota; la pendenza è di nuovo moderata nel momento in cui ci immettiamo a sinistra nel sentiero che ci porta al baito Mandria Buse, un piccolo, pittoresco rifugio d'emergenza. Subito dopo ignoriamo la diramazione a sinistra che ci condurrebbe alle cascate di Saent, 200 metri più in basso, e proseguiamo in falsopiano. Superiamo una zona un poco dirupata, ma attrezzata con corrimano, e scendiamo nel bel piano della malga Prà di Saent. Se fino ad ora l'interesse è stato soprattutto panoramico, qui ci troviamo in un luogo notevole dal punto di vista ambientale e naturalistico; fra l'altro è stato predisposto e segnalato un percorso che permette di ammirare alcuni spettacolari esemplari di larici, giganteschi, monumentali, la cui età va dai 300 ai 500 anni, con una circonferenza del tronco dai 3 ai 6 metri e un'altezza attorno ai 30/40 metri, misure eccezionali a questa quota, ... dovrete fidarvi di quanto dico perchè proprio oggi, proprio qui, la macchina fotografica ha deciso di abbandonarmi per sempre...
Andiamo verso monte mantenendoci vicino al torrente (cascata), su quello che presto prende il nome di sentiero degli Alpinisti; a sinistra c'è una fonte. Affrontiamo il gradino roccioso che ancora ci impedisce di vedere l'alta valle, un tratto con un dislivello di 150 metri circa, non troppo ripido, semplice, ma su terreno a volte sdrucciolevole e con qualche salto a fianco, che in certe condizioni necessita quindi di un minimo di attenzione. Una panchina in legno in un punto dove il panorama è notevole (località la Palina) ci indica che stiamo entrando nel grande, bellissimo piano che caratterizza l'alta valle dalla quale si può uscire solo retrocedendo, o valicando a ovest uno dei passi di Saent (3121m e 2965m), o a est il giogo Nero (2825m). Attorno a noi una catena di montagne di oltre 3000 metri d'altezza forma un semi-ellisse e culmina nella poderosa cima Sternai (3443m).
Salendo blandamente è elementare ora raggiungere il rifugio Dorigoni. Acqua, roccia e cielo collaborano a rendere splendido questo luogo, e l'aria, la luce, il silenzio completano l'opera. E' estremamente piacevole perdere un po' di tempo studiando la carta e la guida dei Monti d'Italia (depliants interessanti sono all'interno del rifugio): c'è un ghiacciaietto qua da qualche parte, e ci sono molti laghi a varie quote, ed è possibile scalare quasi tutte queste bellissime cime rocciose con impegno ed esperienza sufficienti, ed è possibile concatenarne molte lungo creste selvagge e poco frequentate... verrò il prossimo anno, a fine primavera, alcuni giorni, con attrezzatura e macchina fotografica funzionante...
Prendiamo il sentiero 130, inizialmente più o meno parallelo al 106, quello dell'andata (li separa il corso del torrente). Subito incontriamo la deviazione a sinistra per il giogo Nero e il rifugio Stella Alpina al lago Corvo, quindi il piccolo baito Sasso Vecchio e infine la traccia a destra che cala verso la malga Prà di Saent. Il percorso ora è forse un po' noioso perchè si mantiene a lungo attorno ai 2100/2200 metri senza punti particolari da segnalare, ma l'ambiente è bello e il panorama notevole. Raggiunta una fonte curviamo a destra e finalmente scendiamo con decisione fino a quando ci appare davanti la grande malga Artisè (o Terzolasa) (altra fonte, la zona è ricchissima d'acqua). Continuiamo a perdere quota con regolarità sulla strada sterrata che ci porta al parcheggio e all'abitato di Cavallar; qui curviamo a destra e ci immettiamo sulla pista di servizio alle baite che sorgono appena a monte delle frazioni di Piazzola, Serra e Somrabbi. Più avanti ci teniamo a sinistra e in breve arriviamo al punto dal quale siamo partiti.
"Val di Saent (in fondo: cima Sternai e cima Sternai Meridionale)"
"Cascata Ragaiolo"
"Cascate di Saent: salto inferiore"
"Cascate di Saent: salto superiore"
"Baito Mandria Buse"
"Cascata in val di Saent" |