Abisso Casella (Ravenna)
coordinate ED50: N 44°13'33,5" - E 11°45'38,4" quota: 293m slm
- Si trova sulla cresta della collina a ovest della rocca di Brisighella e del santuario del Monticino, la stessa caratterizzata dalla presenza nel suo versante sud-est dell'ex-cava del Monticino.
- Vi si arriva percorrendo il sentiero 511 che da Brisighella va al parco naturale Carnè e porta poi alla cima del monte Mauro: si parcheggia nella seconda piazzola a destra (quella del buco del Noce) dopo aver raggiunto il crinale sulla strada che collega lo stesso paese a Riolo Terme, a 2,1 km dal punto in cui vi si immette lasciando la statale della valle del Lamone, quindi si risale blandamente il dosso sul lato opposto seguendo a destra l'evidente traccia (segnavia CAI) che rasenta la parte superiore della cava (steccato a sinistra), con belle viste verso la rocca, la torretta con l'orologio e il santuario. In 5 minuti, superato un brevissimo tratto ripido e scivoloso, si raggiunge il filo spinato che recinge l'inquietante ingresso. Altra possibilità: si parcheggia nella terza piazzola a destra, 200 metri oltre la precedente, e si sale sull'argine aldilà della strada, quello che nasconde alla vista la profonda, cupa, selvaggia dolina della Rosa-Saviotti. Ci si inerpica a destra sulla traccia che porta all'abisso Acquaviva e in un paio di minuti si arriva a un bivio nel bosco; andando in piano a sinistra per un centinaio di metri si raggiunge l'ingresso recintato.
- Basta avvicinarsi a questo sprofondamento mimetizzato dalla vegetazione per comprendere la sua pericolosità: è una micidiale trappola naturale.
- L'imbuto fortemente inclinato che abbiamo davanti è un P6 alla cui base si apre un bel pozzo (P22). Abbiamo utilizzato una corda da 40m sfruttando un albero robusto e gli attacchi non troppo tranquilli trovati all'imbocco della verticale maggiore. Atterriamo alla base di un crepaccio che seguiamo per una ventina di metri e man mano si stringe; attorno sono evidenti i segni di disostruzione. Dopo una curva secca a destra diventa un anfratto impercorribile; mi è parso che l'aria fosse in ogni punto completamente immobile e reputo quindi minima la possibilità di successo di un'eventuale futura esplorazione.
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