aperta fino al 22 febbraio 2009
Turner e l'Italia Turner è un artista di eccezionale bravura, a mio parere il più grande del XIX secolo. E' indiscutibile la qualità del suo tocco, riscontrabile negli splendidi acquerelli e nella maggior parte delle tele, ma soprattutto lo è la forza rivoluzionaria delle sue intuizioni: per primo scioglie spazio e forme, esce dai canoni seguiti per secoli dai pittori, annulla i confini definiti di ciò che è reale per creare sfumature, raffinatissimi giochi di colore, di luci e ombre, con lo scopo di dipingere non più immagini soltanto, ma significati, sensazioni, sentimenti. Quindi luci, ombre e colori nelle mille sfumature possibili non più come mezzo per rappresentare figure, ambienti, natura, scene di qualsiasi tipologia, ritratti, luoghi e personaggi reali, o il loro aspetto ovvio se esistessero, ma come essenza stessa dell'impressione immaginata: il soggetto, qualunque sia, emana qualcosa che è aldilà del senso "vista", e la tela propone qualcosa che è aldilà della scelta personale "mi piace/non mi piace". Questo è il messaggio, questa è la rivoluzione, possibile perchè questo artista è tanto capace tecnicamente quanto creativamente. Non credo sia esagerato affermare che la pittura moderna parte da lui, e a lui deve la volontà e il coraggio di condurre ricerche in mondi dei quali prima neppure si supponeva l'esistenza.
Come Turner sia arrivato alle spettacolari tele della maturità partendo da belle rappresentazioni romantiche sinceramente non lo so; posso però immaginare che almeno un'idea gli sia venuta osservando con attenzione gli acquerelli che in gran numero produceva, di qualità altissima, nei quali è consueto che attorno a particolari definiti i paesaggi, le altre figure, l'acqua, il cielo, le nubi, gli sfondi con città, monumenti, e le cime, le rocce, i colli, i boschi vengano sfumati sfruttando la tecnica stessa, creando effetti simili a quelli che nella realtà si possono apprezzare al tramonto, all'alba, controluce o in presenza di foschia, di nebbia, di superfici che riflettono, o che lo fanno sformando. Poi, forse, che abbia voluto riprodurre quegli splendidi giochi luminosi nelle tele, rincorrendo quasi casualmente non più la forma esteriore, ma il significato intrinseco di un fenomeno, l'emozione che ci nasce dentro guardando una scena accattivante in un qualche luogo: è impossibile descrivere minuziosamente tutte le componenti di un episodio che ci ha affascinato, ipnotizzato per la sua irripetibile poesia, ma dentro di noi conserviamo suoni e colori, delicati e dolci, a volte drammatici, che rievocati possono ricomporsi ogni volta e creare quasi per magia la sensazione provata. Fare ciò nella mente è naturale; tentare di fissare l'attimo in cui si forma l'emozione, quindi l'emozione stessa, in un dipinto, e quasi 200 anni fa riuscirvi, fosse anche per caso è geniale.
Pare che Turner amasse l'Italia, inimitabile fonte di ispirazione romantica grazie ai suoi scenari naturali, alle sue rovine, alla sua storia e ai suoi miti, ai suoi maestri d'arte, ma soprattutto in grado di condizionare con la sua luce mediterranea, le sue brume, le sue atmosfere velate, l'evoluzione dello stile di un pittore predestinato conducendolo a risultati straordinariamente moderni.
Scopo della mostra di Ferrara è quello di esaminare la carriera dell'artista da un punto di vista originale, cercando cioè di verificare quanto e come l'Italia sia stata importante nella sua crescita sin dalle prime opere, quelle dipinte ispirandosi a paesaggisti della generazione precedente che avevano visitato la penisola, e determinante nel rendere geniale la sua creatività quando finalmente potè lui stesso visitarla e conoscerla.
Vidi "Turner and Venice" a Venezia nel 2004 e la notevole esposizione "Turner e gli Impressionisti - La grande storia del paesaggio moderno in Europa" a Brescia quasi 2 anni fa... curioso, pare che a un certo punto qualcuno decida che un personaggio sia importante, vada riscoperto, e dal quel momento gli eventi si ripetano con regolarità sospetta... è successo anche per Monet... Comunque per me la prima mostra fu quasi scioccante tanta era la poesia che mi pareva quelle opere emanassero, e la dolcezza, la serenità; la seconda mi colpì per il quantitativo di materiale proposto, e devo ammettere che un po' mi persi, rimasi confuso e finirono per sfuggirmi alcuni capolavori, o meglio non dedicai loro il tempo che meritavano. Questa di Ferrara è più tranquilla, rilassante, forse ha le giuste dimensioni, è interessante e piacevole, mi ha permesso di osservare con attenzione alcuni splendidi dipinti e di farmi un'idea del cammino artistico che ha portato a risultati che reputo eccezionali, tuttavia se fossi stato meno emozionato o più attento nelle precedenti, qui avrei visto poco di nuovo, o qualcosa di nuovo, ma non troppo significativo.
La mia non è una critica alla mostra, dove ho passato quasi un'ora e mezzo concentrato, a volte rapito, mai annoiato, ma a questa curiosa abitudine che credo molto italiana di "battere il ferro finchè è caldo" anche nell'Arte, quasi a volte l'evento non fosse progettato partendo da un tema e cercando di ottenere poi le opere importanti in grado di illustrarlo, ma partendo dal nome "del momento", quindi radunando un quantitativo definito di opere fra le quali alcune importanti, infine cercando un tema in grado di accomunarle.
I miei sono pensieri che corrono liberamente e nulla voglio dimostrare, per cui date il giusto valore a quanto ho scritto sopra: amo osservare, provo a capire e per fare ciò cerco supporti nell'ascolto e nella lettura, ma resto ugualmente solo un semplice viaggiatore molto curioso.
Ecco un elenco delle opere che per vari motivi più mi sono piaciute (ne ho segnalate molte perchè in pratica quasi tutte quelle esposte sono gradevoli da vedere; bisogna tuttavia tener presente che nelle prime 8 sale e nella penultima si tratta soprattutto di piccoli acquerelli, a mio parere spesso bellissimi, ma certamente altrettanto spesso non paragonabili con le tele delle ultime sale):
William Turner - "Roma. Il Tevere con l'Aventino sulla sinistra" (*) William Turner - "Il Vesuvio e il convento di San Salvatore" (*) William Turner - "Hafod" (**) William Turner - "Il monte Snowdon al tramonto"
William Turner - "Castello di Dolbadern" (**) William Turner - "Castello di Saint Michel, Bonneville, Savoia" William Turner - "Passo del San Gottardo dal centro del ponte del Diavolo" (***) William Turner - "Sacra Famiglia" William Turner - "Bonneville, Savoia"
William Turner - "Lago di Thun visto da Unterseen" (*) William Turner - "Veduta del monte Bianco da fort Roch, Valle d'Aosta" (**) William Turner - "Chamonix. Il ghiacciaio dei Bossons" William Turner - "Ghiacciaio alla sorgente dell'Arveyron"
Claude Lorrain - "Paesaggio con Apollo e le Muse" (**)
William Turner - "Firenze dal ponte alla Carraia" (*) William Turner - "Foro Romano" (*) William Turner - "Veduta del Foro Romano dal Campidoglio" (*) William Turner - "Gibside, contea di Durham, da sud ovest" (*) William Turner - "Cascata a Terni" (*) William Turner - "Golfo di Napoli (la collera del Vesuvio)" (*) William Turner - "Il lago d'Averno. Enea e la Sibilla Cumana" (**) William Turner - "Roma vista dal Vaticano. Raffaello e la Fornarina al centro della Loggia" (*) William Turner - "Napoli. Castel dell'Ovo, mattina presto" William Turner - "Napoli. Il Vesuvio" William Turner - "Il Colosseo e la basilica di Costantino" William Turner - "Veduta della campagna romana" William Turner - "L'acquedotto Claudio"
William Turner - "Una villa (villa Madama al chiaro di luna)" William Turner - "Roma. La tomba di Cecilia Metella" William Turner - "Genova"
William Turner - "Firenze vista da San Miniato" William Turner - "Veduta di Edimburgo da Calton Hill" William Turner - "Virginia Water" (*) William Turner - "Minehead, Somersetshire" William Turner - "La fontana dell'indolenza" (**)
William Turner - "La visione di Medea" (*)" William Turner - "Cristo scaccia i mercanti dal tempio" (*) William Turner - "Veduta di Orvieto" (**) William Turner - "Il ramo d'oro" (**) William Turner - "Il lago di Nemi"
William Turner - "Palestrina. Composizione" (**) William Turner - "Roma moderna. Campo Vaccino" (***) William Turner - "Roma vista dall'Aventino" (**)
William Turner - "Venezia. Stanza da letto di Turner a palazzo Giustiniani (albergo Europa)" William Turner - "Palazzo Ducale dal bacino" William Turner - "Imbarcazioni sul bacino, con l'ingresso del canal Grande" (**) William Turner - "Imbarcazioni ormeggiate al largo della riva degli Schiavoni" (*) William Turner - "Santa Maria della Salute con il traghetto San Maurizio" (*) William Turner - "La Salute dal traghetto del ridotto" William Turner - "Venezia. La piazzetta con il doge che celebra la cerimonia dello Sposalizio del Mare" (***)
William Turner - "Glauco e Scilla" (**) William Turner - "L'alba della Cristianità (la fuga in Egitto)" (**) William Turner - "Roma. L'arco di Costantino" (*) William Turner - "Pescatrici napoletane sorprese mentre fanno il bagno al chiaro di luna" (**) William Turner - "Paesaggio con fiume e una baia in lontananza" (***) William Turner - "Arrivo a Venezia" (****) William Turner - "Venezia con la Salute" (***) William Turner - "Scena di montagna. Valle d'Aosta" (****)
- Informazioni utili:
Palazzo dei Diamanti corso Ercole I d'Este, 21 Ferrara
Turner e l'Italia fino al 22 febbraio 2009 aperta: ore 9-19 biglietto: intero 10 euro, ridotto 8 euro (audioguida 4 euro)
per maggiori informazioni e per prenotazioni: www.palazzodiamanti.it tel. 0532 244949 |