Home

gianlucacarboni.it


° Speleologia
° Alpinismo
° Arrampicata
° Escursionismo
° Torrentismo
° Turismo culturale
° Musica


 
stampa questa pagina web | . 1631468
 
Articolo inserito in data 22/02/2009 23:54:43
Album
letto 2349 volte in 5751 giorni (0,41)
OASIS - "Dig Out Your Soul" - anno 2008

E' un album molto interessante e come succede sempre in quelli degli Oasis, praticamente tutti i brani che contiene sono da ascoltare.
Senza dubbio la band, che rivedrò domani a Bolzano, è una delle migliori degli ultimi 20 anni; produce musica notevole con uno stile che resta sempre personale, perfettamente coerente e riconoscibile nonostante spesso si notino riferimenti alle composizioni dei Beatles, di Lennon soprattutto, e questa volta anche dei Doors e dei Radiohead. Riferimenti a mio parere resi così evidenti proprio per sottolineare alcuni imprescindibili certezze sonore dalle quali partire per creare qualcosa di nuovo capace di proseguire un discorso importante, approfondendolo, arricchendolo.

"Bag It Up" non scherza e già con le prime note, graffianti, ci comunica cosa ci aspetta, cioè dell'ottimo rock contemporaneo, coinvolgente, carico di energia; estremamente elegante è invece l'inizio di "The Turning", che però mi pare non mantenere in seguito le aspettative, mentre poderoso è l'attacco di "Waiting For The Rapture", brano breve, concentrato, che riesce ad essere al tempo stesso esplosivo e raffinato.
"The Shock Of The Lightning", il primo singolo, è una canzone normale, nel senso che non stupisce, è semplicemente ciò che di interessante ci si aspetta da questo gruppo in base a quanto prodotto negli album precedenti, sembra tuttavia sistemata in quella posizione appositamente per accentuare l'effetto della sorpresa che segue, "I'm Outta Time", una ballata splendida: chiudete gli occhi, lasciate ora che la melodia vi culli, permettete alla nostalgia di farvi tornare indietro negli anni e godetevi il piccolo gioiello che avrebbe potuto comporre e cantare John Lennon.
"(Get Off Your) High Horse Lady" è intrigante e serve a creare il giusto intervallo prima del secondo pezzo forte dell'album, "Falling Down", bellissimo, affascinante nel rapporto fra la voce che a tratti incanta e una batteria che incombe rotolandoci addosso, capace di evocare le magiche atmosfere conosciute negli anni '80 con i grandi gruppi new wave che riuscirono a rigenerare la musica permettendole finalmente di evolversi dopo un periodo di stasi al quale ci si stava abituando.
Poi i ritmi diventano più definiti, ma meno ricercati, sempre incisivi, elettrizzanti grazie all'importanza di chitarra e batteria, con "Ain't Got Nothin'" e "The Nature Of Reality" (nettamente migliore la seconda), prima dell'ipnotica chiusura di "Soldier On", un brano che sembra durare un minuto senza mutare e invece supera i 4, con un incantesimo ci immobilizza mostrando ad ogni ascolto una sfaccettatura diversa, fugge lontano e ci aspetta più volte restando sempre enigmatico.

Gli Oasis hanno un posto rilevante nella storia della musica moderna perchè non deludono mai, perchè non invecchiano, perchè si ripetono ad alti livelli pur progredendo, e riescono a farlo mantenendosi aggrappati a radici solide, ai riferimenti sicuri dai quali ogni volta traggono ispirazione.  
 
++     Bag It Up
++     The Turning
++     Waiting For The Rapture
++     The Shock Of The Lightning
+++   I'm Outta Time
++     (Get Off Your) High Horse Lady
+++   Falling Down
+       To Be Where There's Life
+       Ain't Got Nothin'
++     The Nature Of Reality
+++   Soldier On

...

     
gianlucacarboni.it © Copyright 2008-2024      Tutti i diritti su testi e immagini sono riservati