Il raduno nazionale di Speleologia "Icnussa 2009" porterà a fine aprile molte persone in cerca d'avventura a Urzulei (Og). Approfitto dell'occasione per pubblicare nuovamente le relazioni riguardanti alcune escursioni compiute da me fra il 2004 e il 2008 in Supramonte, lo splendido territorio carsico compreso fra lo stesso paese, Oliena e Dorgali.
Grotta di su Bentu (Nuoro)
I Vento - II Vento - Passaggi alti attrezzati - Grande Curva a sinistra
01/05/2004
In pratica solo una passeggiata fatta all'interno di uno dei colossi ipogei del Supramonte... Anche le foto non sono un granchè, ma voglio ugualmente ricordare questa esperienza per due motivi: è stata la prima volta che entravo a su Bentu e soprattutto in quei giorni ho conosciuto Gianfranco Gardu... è un amico di Oliena che da quel momento in avanti ho sempre incontrato quando sono tornato in Sardegna, col quale sono andato spesso in grotta e subito dopo a brindare nei bar e nei pub del suo paese alla splendida escursione effettuata.
Mi ero trasferito per sempre a Cala Gonone (magari... però vi ho trascorso ben un mese arrampicando e camminando fra costa e monti del Nuorese...) e avevo saputo della presenza in zona di 3 amici ternani: Nilio, Vittorio e Luca Befani. Con loro, casualmente, conobbi Gianfranco nei pressi dell'ingresso di sa Oche e festeggiammo l'avvenimento stappando una lunga serie di lattine di Ichnusa. Pochi giorni dopo ci ritrovammo al rifugietto della valle di Lanaitto, Gianfranco e i suoi per l'uscita di fine corso a su Bentu (erano tantissimi) e noi 4 per accodarci al gruppo, buttare un occhio là dentro e farci un'idea di un ambiente maestoso del quale fino a quel momento avevo solo sentito parlare.
Tutto qui: una minuscola frazione della grotta visitata, molta emozione, una fila infinita di ragazzi con lucine sulla testa e zaini in spalla, un acrobatico sorpasso lungo la ferrata in una grande cengia ad una quarantina di metri d'altezza sopra alla galleria del laghi, alcune fotografie mediocri, la strada sbagliata in un punto in cui è impossibile confondersi, la certezza di aver scoperto un luogo magico dove in futuro sarei tornato e di aver un amico sardo che certamente mi avrebbe accompagnato.
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