Scrivo giusto due righe su questo concerto che ho visto al Forum di Assago. Era da tempo che volevo assistere a una performance dei Killers, più che altro per curiosità. Mi piace la musica che producono, e non potrebbe essere altrimenti ispirandosi loro alle sonorità tipiche degli anni '80, alla new wave britannica, anche se mi pare abbastanza semplice e relativamente creativa; i brani coinvolgono, sono immediati, veloci, si ascoltano volentieri e provocano una certa elettricità sulla pelle... viene voglia di muoversi, di seguire il ritmo... arrivano subito, quindi, ma poi si fermano. Mi spiego: sono belli già al primo ascolto e così restano, non migliorano, non entrano in testa piano piano per non uscirne più, come un pezzo dei Pink Floyd, o dei Radiohead, o come alcuni dei Depeche Mode. Certo, ho accennato a mostri sacri, impossibili da paragonare alla maggior parte dei gruppi che sono attualmente sulla scena musicale, ma in fondo è un modo di apprezzare la band che sto recensendo il marcarne le differenze da altre di tale portata. Voglio dire insomma che la curiosità nasce dal fatto che i Killers sono americani e compongono una musica che più britannica di così non si può, non inventano alcunchè di nuovo, ma tuttavia fanno saltare 10/15000 ragazzi dentro a un palasport, vendono milioni di dischi e ricevono importanti premi riproponendo piacevolissimi suoni di quasi 30 anni fa; evidentemente sono stati capaci di confezionare un prodotto che funziona, che attrae.
Hanno fatto un buon concerto, suonato a lungo; non ho notato particolari virtuosismi con gli strumenti, ma in compenso Brandon Flowers è un frontman che può lasciare il segno, bravo, dinamico, accattivante e il tempo vola osservandolo e ascoltando la lunga serie di brani tutti orecchiabili, tutti avvincenti, ballabili, tutti semplicemente belli, semplicemente... forse un po' di coraggio creativo potrebbe rendere i Killers una band rilevante.
I giovanissimi fans (molto più di quanto credessi) sono presto impazziti e gli addetti alla sicurezza ne hanno estratti a decine dal gremitissimo parterre già prima dell'esibizione; credo che siano tornati a casa quasi tutti soddisfatti. Io, purtroppo, non più in grado di sopravvivere a simili bolge e soprattutto impaurito dalla possibilità di essere scambiato per un vecchio pedofilo, ho optato per le gradinate facendo però un tragico errore: ero vicino al palco, tanto da poter assistere perfettamente al godibile show, ma molto, troppo laterale, in balia di un'acustica che definire scadente è un complimento. |