Spluga della Preta (Verona)
Ramo Principale: fino alla sala Serpente (-410/420)
03/08/2008
Finalmente un ritorno in Preta da speleologo. L'occasione è capitata in seguito a un ambizioso progetto di Teo e dei co-fondatori della Compagnia del Budello, Max e Fabrizio: passare 2 o 3 giorni al campo base nei pressi del pozzo Bologna, disarmando e recuperando le corde dal pozzo Ribaldone alla sala Nera, ed eventualmente mettere il becco nelle zone esplorative lì attorno, in collaborazione con un paio di ragazzi di Verona (uno è Giorgio Annichini, compagno d'avventura di vecchia data).
La Compagnia del Budello è un pittoresco insieme di curiosi personaggi che più diversi fra loro non potrebbero essere, ma legati da amicizia e dalla passione per gli ambienti ipogei, che siano il bucanotto dove in un lungo inverno scavare tutti i giovedì sera pur arrivando da nessuna parte, o il fondo storico (-750) di una grotta celebre e complessa come la Preta, dove non è uno scherzo giungere. Appartengono tutti, loro 3, Davide e Filippo, allo Speleo Club Forlì.
Cosa c'entro io? Serviva qualcuno che una settimana prima portasse Teo in zona per permettergli di rendersi conto delle difficoltà che la squadra di punta avrebbe in seguito incontrato e di conseguenza organizzarsi logisticamente, e nel frattempo, visto che c'era, lasciasse a varie profondità bottiglie di acqua potabile che sarebbero poi risultate preziose durante il ritorno della stessa squadra.
La spedizione è per la cronaca riuscita perfettamente: in 50 ore di permanenza all'interno i partecipanti hanno svolto i compiti che si erano prefissati e visitato l'area che interessava loro, sala Nera compresa.
Il mio ruolo, cioè quello di guidare l'uscita preparatoria, è stato ben più semplice, anche se entrare in luoghi di questo tipo fidandosi solo di rilievo e istinto crea sempre un leggero e persistente brivido alla schiena: l'idea era quella di superare la famigerata Fessura da 90 metri, in realtà siamo arrivati fino alla sala Serpente.
Descrizione dell'itinerario percorso nel ramo Principale (fino alla sala Serpente):
- pozzo Cesare Battisti (P131, dei quali almeno 110 nel vuoto, ineguagliabile, indescrivibile, bisognerebbe semplicemente chiamarlo "il Pozzo"!), traverso attrezzato per evitare di piombare nel pozzo X e saltino (P5, scivoloso);
- breve meandro (ignorare la stretta imboccatura del pozzo che porta alla via dell'X), pozzo della Marmitta (P7) e saltino (P6) che permette di raggiungere il terrazzo sopra... il nulla!
- pozzo Cabianca (P108, maestoso), saltino (P5) e pozzo (P13); in pratica siamo dentro da... adesso, e già ci troviamo a -260!
- meandro, a tratti stretto e faticoso, pozzo (P10), sala Spugne (piccola), ancora meandro e deviazione alla targa 7, ben evidente, del rilievo: quello giusto è il bucanotto in basso a sinistra; se si prosegue diritto, percorso più ovvio, dopo una ventina di metri si finisce in una saletta che pare essere la base di un pozzo;
- subito dopo il pertugio quasi rotondo: sala Cascata, saltino articolato (P7) e pozzo SUCAI (P88, elegante, terrazzato); ora il meandro diventa decisamente angusto e faticoso, fino alla sala Cargnel, a - 360;
- breve meandro, pozzo (P10, disagevole, ma con moderazione!) e sala Paradiso, a -370;
- si segue il meandro che è alla base del pozzo senza entrare nella sala, in fondo alla quale si stacca un altro stretto meandro che potrebbe trarre in inganno... si va quindi nella direzione opposta a quella che terremmo per accedere alla sala: è la conosciutissima e una volta temuta Fessura difficile, lunga 90 metri, faticosa, a tratti angusta tanto da costringere a strisciare su un fianco, ma mai estrema (... semmai è micidiale trascinarsi dietro i sacchi, per cui vi consiglio di portare solo ciò che reputate indispensabile). Punti significativi: una curva secca (180°) a sinistra nella prima metà e quello in cui si scende a livello torrente, davanti alla targa 13 (restando in quota si stringe troppo). In basso si mantiene la direzione. Da notare che al ritorno si riconosce il punto in cui si deve salire dalla presenza di una provvidenziale forchetta di plastica rossa incastrata nella roccia;
- sala Boegan, piacevole dopo l'infinito budello, anche se bagnata... siamo oramai nella parte attiva della grotta;
- semplice meandro; si sale qualche metro passando sopra al pozzo Fontane, dove si getta il torrente, quindi si torna a terra e poco più in alto si individua lo stretto imbocco del pozzo Frastuono (P32)... è più facile arrivarvi progredendo in grotta che spiegare a parole come fare!
- saletta, pozzo (P15) e sala Serpente, a -410/420.
Le foto sono di Gabriele Rosetti, dello Speleo Club Forlì |