Grotta de s'Orcu (rutta Niedda) (codula Fuili - Nuoro)
27/04/2009
Il vantaggio di essere speleologi è che anche in un giorno piovoso si riesce a trovare qualcosa da fare... se poi si è addirittura sprovveduti del ben dell'intelletto, è ancora più facile riuscirvi!
Dopo il bagno mattutino si è optato per un giro verso la codula Fuili e la grotta de s'Orcu (rutta Niedda). Abbiamo risalito la gola per 5 minuti, quindi individuato il canalone giusto a sinistra (è il secondo che si incontra, e il solo con una traccia battuta percorribile comodamente). La grotta ha due ingressi: è facile notare il primo subito dopo aver preso il sentierino, perchè si trova in parete sopra a un antro dove è stata posta una scala metallica il cui utilizzo è precluso da inferiate e lucchetto; si può arrampicare sulle rocce a sinistra e superare così il dislivello di qualche metro, ma una volta all'interno di un'ampia galleria il cammino viene definitivamente sbarrato da un grande e robusto cancello. Il secondo è più in alto: si prosegue in salita rasentando la parete e curvando col canalone a sinistra, fino al punto in cui si riesce ad affrontare il gradino roccioso con relativa tranquillità e a raggiungere la cengia alberata da dove si accede al ramo superiore.
... il cancello grande e robusto che blocca ogni velleità speleologica... pazienza... credo che per le chiavi dei lucchetti sia necessario rivolgersi ai gruppi della zona, probabilmente a quello di Dorgali... sarà per un'altra volta... optiamo quindi per una rapida visita a ciò che è possibile vedere e per una "battuta" nella codula fino al primo salto della forra, infilandoci nei tanti buchi presenti.
Pubblico però le coordinate (ED50) degli ingressi della grotta ottenute con GPS e triangolazioni, quindi approssimate, ma nettamente più affidabili di quelle che mi è capitato di utilizzare anni fa quando venni a cercarla (... cosa avevano utilizzato come riferimento per sbagliare la posizione di un centinaio di metri... pianeti e stelle?!? Tanto valeva fare le misure a passi, spanne e sputi!!):
ingresso inferiore: N 40° 15' 27,5'' E 09° 37' 13,5'' quota: 70m slm
ingresso superiore: N 40° 15' 28,2'' E 09° 37' 12,7'' quota: 100m slm
All'interno ricordo un ambiente piuttosto articolato, dove occorre un po' di attenzione per riconoscere la strada, ma pure un certo impegno per riuscire a perdersi... più che altro può capitare che sfuggano le diramazioni interessanti nel caos di cunicolotti, bypass, scivoli e pozzetti. Sarebbe stato piacevole girarvi ora che ho il rilievo, e spero capiti un giorno l'occasione di farlo liberamente... accidenti a cancelli, catene e lucchetti, e accidenti a chi deturpa e distrugge le grotte...; noi anni addietro probabilmente visitammo e fotografammo ogni angolo della zona esteticamente più rilevante, cioè quella coi rami dei Fachiri e della Sputacchiera. Per arrivarvi percorremmo la galleria principale del settore inferiore e quando questa pare chiudersi ci tenemmo a destra; nei pressi di uno sprofondamento risalimmo, sempre a destra, un breve scivolo (cordino fisso... boh... comunque è un passaggio semplice), quindi ci calammo per un paio di metri fino a una cengia sita sopra a un pozzetto da armare (serve una corda da 20m al massimo). In basso seguimmo le due vie evidenti: la condotta a destra, con spettacolari concrezioni, che porta al letto asciutto di un laghetto caratterizzato da una curiosa acquasantiera naturale (... è la sputacchiera?!?), e la bella galleria ascendente a sinistra, ripida, a tratti sabbiosa, che alla fine propone una fastidiosa e inutile strettoia.
Alcune foto sono di Fabrizio Bandini, Matteo Savorelli e Matteo Turci, dello Speleo Club Forlì |