29/04/2009
Giornata tranquilla con tempo stabile, soleggiato, che rimarrà così fino al ritorno a Forlì. Partiamo tutti per la caletta Fuili: alcuni proseguiranno a piedi verso cala Luna, altri arrampicheranno in riva al mare, i bimbi (Anna, Mirko e Michelino) giocheranno in spiaggia con sassetti e bastoncini, faranno il bagnetto ed eventualmente un pisolo.
Falesia: caletta Fuili (Cala Gonone - Nuoro)
Via Fuochi d'Artificio - 5a Via Ponili Peppe - 5a Via la Casa Segreta - 5a Via Banane al Cioccolato - 5a
Sono tutte vie piuttosto semplici, divertenti, sull'ottima roccia, con grandi prese, del settore Ferry. Da segnalare solo il diedro di Banane al Cioccolato, piacevole, facile, ma con chiodatura lunga. Poi è arrivata una marea di persone e alla quarta volta che un fastidioso personaggio capace di ribaltarsi anche mentre stava "facendo sicura" è passato sopra alla mia corda ho preferito evitare discussioni e concludere la giornata sulle spettacolari placche della Poltrona. Gli altri si sono spostati a sinistra su vie più dure ottenendo una serie di imprecazioni di Matteo Sav e un presunto strappetto di Michelino che da quel momento ha avuto un'ottima scusa per smettere di arrampicare e potersi "rilassare"... fino a Forlì!
Falesia: la Poltrona (Cala Gonone - Nuoro)
Via Dopo il Pesce - 5b Via Hey Jude - 5c Via Sono forse io? - 5c Via senza nome - 5c
... nessuno in parete, tranne noi... un paradiso terrestre!! Ne approfittiamo per abituarci al particolare tipo di arrampicata su placca ripetendo con tranquillità le vie già fatte 3 giorni fa, e provarne una lunga senza nome appena a sinistra di "Sono forse io?" (attenzione, la corda da 70m è appena sufficiente!!): è piuttosto bella, ma nella parte superiore ha protezioni distanti fino a 3/4 metri, probabilmente troppo per un 5c appoggiato in una falesia adatta a poco più che principianti.
Una nota: nella casa denominata "allo Speleo" il consumo di salame, pecorino, pane carasau guttiau, Icnussa e Montenegro è molto alto, quello di mirto bianco addirittura preoccupante.
Alcune foto sono di Matteo Turci, dello Speleo Club Forlì |