02/05/2009
Falesia: Monte Bonacoa (Cala Gonone - Nuoro)
Via Enjoy the Silence - 5c Via Cocillo - 5c Via Tuco - 6a Via Raiu - 6a Via Una Nuova Vita - 6a+ Via Non Potho Reposare - 6a+ Via La Rampa - 6a+ Via Vamos a Matar Companeros - 6a Via La Ferita - 6a
E' l'ultima giornata di attività speleo-arrampicatoria in Sardegna e noi pochi superstiti abbiamo deciso di passarla interamente nella falesia del monte Bonacoa. E' stata un'idea geniale perchè il posto è splendido (ma a Cala Gonone succede spesso), le vie sono bellissime (ma a Cala Gonone succede spesso), la roccia è notevole (ma a Cala Gonone succede spesso), siamo i soli ad arrampicare... incredibile, bastano 15 minuti d'auto dal paese dei quali 5 su una sterrata un poco dissestata (ma con attenzione percorribile anche con una Golf) per tenere lontani tutti... la falesia è nostra, solo nostra!!
Il luogo è appartato, silenzioso, incantevole, magico, e il tempo vola su queste pareti fino a sfinirsi, soprattutto, le punte dei piedi. Nel settore esposto a nord-ovest, quello dove siamo rimasti fino al tramonto, le vie a destra sono principalmente su placca appoggiata mentre le due ripetute a sinistra sono verticali, forse leggermente strapiombanti, e presentano grandi prese.
Da segnalare la curiosa attribuzione dei gradi nella guida che abbiamo utilizzato, e che ho indicato nell'elenco all'inizio della relazione.
Enjoy the Silence e Cocillo sono molto lunghe (30m), divertenti, ma facili e in realtà non credo superino il 5a. Tuco ha un passaggio più delicato in alto e in quel punto potrebbe essere un 5c. Raiu ha prima del terrazzo con la sosta un paio di metri non banali dove occorrono equilibrio e fiducia nella tenuta delle scarpette; per me è tranquillamente un passo di 6a+. Una Nuova Vita è particolarmente bella perchè riesce ad offrire in poco più di 15 metri passaggi dove si arrampica in aderenza, uno spigolo leggermente strapiombante con belle maniglie e un diedro divertente; in tutto potrebbe essere un 5c. Non Potho Reposare e la Rampa sono vie piuttosto lunghe (30m), entrambe notevoli. Nella prima la difficoltà maggiore è in alto, dove occorre equilibrio per potersi allungare su un paio di fessure verticali (6a+), mentre la seconda propone all'inizio una pancia complessa (6a+, è difficile riuscire a mettersi in piedi nella conca e raggiungere così il frazionamento, e in un eventuale volo non è possibile evitare di piombare per terra), poi un diedro su roccia mediocre e sopra una meravigliosa, grande placca appoggiata che spiega il nome della via. Vamos a Matar Companeros e la Ferita sono linee simili, più brevi e con belle maniglie, dove si torna ad utilizzare soprattutto le braccia. La prima è un 5b mentre la seconda è un 5c, forse con un passo singolo di 6a.
In serata parte anche Piermatteo... e resta solo una bottiglia di mirto bianco per sopportare la tristezza di un imminente ritorno a Forlì!
Le foto sono di Lorena Fiore e Matteo Savorelli, dello Speleo Club Forlì |