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Articolo inserito in data 25/05/2009 23:37:16
In Trentino
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VALLE DEL SARCA - PARETE ZEBRATA: via SIMILAUN - 17 maggio 2009

Valle del Sarca - Parete Zebrata (Pietramurata - Trento)

Via Similaun - I:5c II:4c III:5c IV:4b V:6a VI:5c VII:4c VIII:5a IX:4c X:5c XI:4b

Difficoltà massima: 6a, evitabile passando nel canale a destra

Nota: le due guide che ho consultato danno valutazioni differenti; per quanto mi è sembrato i 5c e il 6a sono esatti, mentre i gradi più bassi potrebbero in qualche caso essere anche leggermente inferiori. Tuttavia la difficoltà è accentuata dalla scivolosità della roccia nei primi due e negli ultimi quattro tiri, e dall'eccessiva distanza fra i frazionamenti.

Sviluppo: 350m
Dislivello: 310m circa
Avvicinamento: 25'
Tempo impiegato in salita: 4h 30' (30' persi cercando la via in parete)
Tempo impiegato in discesa: 1h lungo il sentiero
Materiale utilizzato: mezze corde da 55m, una dozzina di rinvii (in parte inutili...)
Armo discutibile, soste ottime.

Nota: ... "minuti persi in parete" ... "rinvii in parte inutili" ... "armo discutibile" ... sono commenti che in pratica dicono una cosa sola: i frazionamenti sono talmente distanti che spesso non si vedono. Abbiamo usato al massimo 6/7 rinvii nel tiro più lungo (50 metri) e in alcuni ne sono bastati 3. Risulta quindi complicato, soprattutto in quelli centrali, individuare la linea esatta; capisco che sia giusto mantenere il carattere della via, non renderla elementare chiodandola come in una falesia moderna, e reputo ammirevole e prezioso il lavoro di chi ha sistemato protezioni e soste (anelli resinati a prova di bomba), ma bisognerebbe considerare che in qualche caso a causa dei centomila passaggi la roccia non è più quella di 30 anni fa, quindi neppure l'aderenza, e un volo di 8/10 metri per una eventuale scivolata in simili placche appoggiate può causare danni notevoli. Capita di salire alla cieca, e farlo contando solo sulla tenuta delle scarpette, sperando che la punta non incappi in un'infida lastrina levigata come il marmo, è piuttosto inquietante, soprattutto se si considera che in questo tipo di arrampicata è complesso traversare e quasi impossibile retrocedere.

La via è bella, a lunghi tratti piuttosto divertente; l'ambiente, già notevole, diventa splendido man mano che si sale. Occorre partire presto per limitare i problemi legati al caldo e all'affollamento (alle 8 eravamo all'attacco... se possibile è meglio arrivare ancora prima... comunque per fortuna quella mattina la gente si è dimostrata particolarmente pigra e non avevamo nessuno sulla testa, la qual cosa ha reso particolarmente piacevole la scalata... in compenso quando siamo rientrati le cordate sulla stessa linea erano almeno 5).

Occorrono 20 minuti di cammino per portarsi dal parcheggio alla base dell'immensa parete; seguendo il comodo sentiero principale si attraversa il bosco e si giunge nei pressi dell'attacco della via. Lo si individua facilmente grazie all'evidente placca trapezoidale (denominata per la sua caratteristica forma "ferro da stiro") che si trova più o meno a 40 metri d'altezza dallo stesso. 

I tiro (5c): molto lungo, si mira lo spigolo inferiore sinistro del "ferro da stiro"; relativamente piacevole a causa della scivolosità di alcuni passaggi. E'una bella placca appoggiata che tende a diventare più verticale; la sosta 1 è su un comodo terrazzo.
II tiro (4c): molto lungo, si risale un semplice diedro a sinistra del "ferro da stiro", quindi una placca più facile della precedente. In alcuni punti si scivola e un paio di volte mi è "partito" un piede... esperienza inquietante quando ci si affida soprattutto all'aderenza...; la sosta 2 è su una cengetta.
III tiro (5c): molto lungo, si mantiene nel margine sinistro di una spettacolare parete compatta e fortemente inclinata; immediatamente a destra c'è un caratteristico, grande canale. Tutto su placca appoggiata: la roccia è splendida e le scarpette tengono perfettamente, però la chiodatura è realmente troppo lunga, tanto che non è semplice individuare la linea di salita. La sosta 3 è su uno spazioso terrazzo.
IV tiro (4b): breve, molto facile e poco interessante; si sfruttano un paio di anelli in diagonale a sinistra, poi si evita di entrare nella bellissima placca a sinistra (c'è la via Giochi di Silvia) per traversare verso destra e raggiungere la sosta 4 su un terrazzino erboso a 3 metri dal canale.
V tiro (6a): lungo, bellissimo, come il III si mantiene nel margine sinistro della grande parete, immediatamente a destra del canalone (entrando nel quale si evitano i passaggi più difficili). Si arrampica su una placca da sogno confidando spesso solo sull'aderenza: la roccia è perfetta e le scarpette paiono incollate, però la lunghezza della chiodatura rasenta l'irresponsabilità... peccato! La sosta 5 è su un comodo terrazzino. 
VI tiro (5c): lungo, bellissimo, come il precedente si mantiene nel margine sinistro della parete compatta, fortemente inclinata, immediatamente a destra del canalone, come il precedente risale una splendida placca appoggiata (la difficoltà è simile, forse più continua)... e come nel precedente si arrampica sperando prima o poi di trovare una protezione! La sosta 6 è su un terrazzino.
VII tiro (4c): breve, nettamente più facile; si mira uno speroncino, si traversa a sinistra sotto lo stesso quindi si sale lasciandolo a destra. La sosta 7 è appena a sinistra su una cengetta.
VIII tiro (5a): lungo, divertente, come i successivi è in comune con la via Giochi di Silvia che arriva da sinistra. Si sale tendendo a sinistra, quindi si supera un facile muretto. La chiodatura è talmente distanziata che i pochi anelli presenti paiono sistemati in parete più con lo scopo di segnare la via (tipo bandierine CAI sui sentieri, per intenderci...) che con quello di fornire una reale protezione! Fra l'altro da qui in avanti la roccia torna ad essere a tratti scivolosa. La sosta 8 è su un comodo terrazzino.
IX tiro (4c): facile, si mira uno speroncino che si lascia a destra; il muretto a fianco è semplice e divertente. La sosta 9 è su un terrazzo inclinato.
X tiro (5c): parte con un muro non banale, verticale, con prese piccole, obbligate e molto scivolose (entrambe le guide consultate gli assegnano un grado nettamente più basso, e palesemente errato), poi diventa facile. La sosta 10 è su un grande terrazzo.
XI tiro (4b): molto breve, facile, necessario per spezzare in due un ultimo tiro se no troppo lungo; si mira un diedrino in alto a sinistra, esageratamente scivoloso (vi sono due provvidenziali anelli che ne annullano la pericolosità).

Per il ritorno si utilizza l'evidente sentiero sul quale si arriva. E' ben battuto, relativamente comodo e non va mai abbandonato (si attraversa un ghiaione pensile ed è alto il pericolo di provocare scariche di pietre sugli scalatori impegnati nelle vie sottostanti).

Nota: senza Marcello Gregori, ottimo amico e guida alpina della val di Sole, difficilmente avrei affrontato una via di questo tipo, e ancora più difficilmente ne avrei visto l'uscita... grazie!

"Parete Zebrata con evidenziata la via Similaun"

 

"Parete Zebrata con evidenziata la via Similaun"

 

"Parete Zebrata con evidenziati i primi tiri della via Similaun"

 

"Settore della parete Zebrata con la via Similaun e il "Ferro da Stiro""

 

"Marcello nel I tiro"

 

"II tiro"

 

"III tiro"

 

"Grande parete a sinistra (dalla sosta 2)"

 

"V tiro"

 

"Marcello nel VII tiro"

 

"VI tiro (dalla sosta 6)"

 

"VIII tiro"

 

"Grande parete a destra (dalla sosta 7)"

 

"IX tiro"

 

"Sono io, davanti al muro del X tiro"

 

"XI tiro"

 

"Marcello"

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