I Placebo hanno uno stile molto personale, compongono una musica che difficilmente si confonde con quella di altri, ritmata, aggressiva, veloce, moderna. Brian Molko ha una voce particolarissima, canta in un modo particolarissimo, rende i brani della band, che già di per sè sono piuttosto interessanti, dei piccoli capolavori che amando l'alternative rock è impossibile non apprezzare: le chitarre imperversano, le distorsioni eccitano, la batteria travolge (è rilevante la bravura di Steve Forrest, arrivato nel gruppo dopo l'abbandono del batterista storico), e la singolare voce del leader in un tale ambito ipnotizza, affascina.
Il concerto si è svolto all'interno del castello di Villafranca, in un grande cortile circondato da alte mura medioevali con porte e torri e un ponte levatoio per accedervi, in un ambiente quindi estremamente suggestivo che fra l'altro ha favorito l'acustica; solo le tastiere e il violino, per quanto distinguibili, non mi sono parsi valorizzati nel modo giusto. C'erano tantissime persone, perlopiù giovani, quasi tutte visibilmente partecipi... d'altronde con ritmi simili risulta impossibile restare indifferenti... e l'entusiasmo ha toccato l'apice verso la fine, quando uno dopo l'altro sono stati proposti i brani più conosciuti, alcuni realmente splendidi.
Credo che i Placebo siano un'ottima band, fra le migliori degli ultimi 15 anni, certamente una delle più originali, e credo abbiano raggiunto una maturità notevole il chè li porterà ad avere un pubblico sempre più qualificato, capace di individuarne ed ammirarne le peculiarità stilistiche e le indubbie qualità artistiche. |