E tre... questa è la terza volta che quest'anno li vedo esibirsi dal vivo, sempre in Italia. Ho già presentato in un articoletto i concerti precedenti, di Roma e Milano, per cui aggiungo solo un paio di note.
1) I Soulsavers, il gruppo cioè, o meglio il progetto musicale, di supporto: interessanti, accattivanti soprattutto grazie alla voce profonda e affascinante di Mark Lanegan, l'eclettico cantante oramai loro ospite fisso e molto conosciuto per le esperienze in ambito grunge degli anni '90, e con i Queens of the Stone Age fino al 2004. Difficile definire la musica che propongono: è piacevole, ha sfumature soul (accentuate dalle brave coriste), country/rock alla Eagles, folk/blues alla Johnny Cash, elettroniche, grunge... e Lanegan pur rimanendo praticamente immobile sul palco appare per un attimo simile a Jim Morrison, ma subito dopo a Bob Geldof, e a Johnny Cash, e a David Bowie... troppa carne al fuoco, troppi riferimenti, manca insomma a mio parere una via ben tracciata da seguire, nonostante sia evidente la qualità di un gruppo di professionisti preparati, senza dubbio in grado di sostenere per conto proprio un intero show di buon livello. E il dubbio sta proprio qui: il buon livello di ciò che producono, che non capisco però come possa aumentare e conquistare stabilmente un pubblico in assenza di una precisa logica evolutiva.
2) I Depeche Mode: stesso tour, ma scaletta cambiata rispetto alle esibizioni di questa estate... meglio così, soprattutto per uno come me che li vede spesso! Forse non può dire la stessa cosa chi era presente ieri sera per la prima volta, tuttavia dovrebbe considerare che i loro brani "assolutamente da ascoltare" sono tanti ed è impossibile proporli tutti e sempre - se anche non lo fosse, credo sarebbe noioso e sbagliato farlo. Concerto notevole, a tratti potente, trascinante, ma lento, troppo a lungo, nella parte centrale quando i due pezzi cantati da Gore con l'accompagnamento del solo piano - bellissima "Home" - seguono uno di quelli, "Fly On The Windscreen", che giustamente la band ha l'abitudine di recuperare e presentare, ma che se non tutti ricordano è perchè risulta troppo difficile da assimilare. Amo i Depeche Mode e li seguo da quando sono nati, sono consapevole della loro grandezza, della loro importanza nella storia della musica, ho tutti gli album, i live e le raccolte, per cui posso concedermi una critica pacata e costruttiva: ho gradito alcuni inserti di chitarra perchè hanno dato un'immagine diversa, meno elettronica e più graffiante, ma ugualmente significativa del brano, altri tuttavia mi sono parsi pesanti, forzati, e ne è derivato un effetto snaturante non particolarmente piacevole... forse questa volta nell'esibizione dal vivo lo stesso Gore ha perso un poco di vista l'equilibrio rock-elettro-pop che ha reso magiche le sue creazioni. Ho avuto infine una netta impressione: dalle due ore di musica non si direbbe, ma secondo me Gahan non era in forma come in altre occasioni. La sua voce, normalmente profonda, calda, avvolgente, era nasale, e le frequenti pause, i movimenti più controllati, la minor energia emanata, potevano essere sintomo di un qualcosa, fisico o psichico, che non stava andando nel verso giusto. Da sottolineare, però, che nonostante ciò si è trattato di una performance di alto livello - non potrebbe essere altrimenti con artisti di tale spessore - e la partecipazione entusiastica del pubblico, numerosissimo come sempre, ne è stata un'evidente testimonianza. |