Sentiero: Spescia (Camposonaldo) - castello di Spescia - rifugio Pinone - rifugio della Fratta - rifugio Pinone - poggio Montironi - Spescia (Forlì-Cesena)
difficoltà: E
271: intero, in salita (2h 35' - 640 m di dislivello positivo) 301: al rif. Fratta e ritorno (1h 30' - 200 m di dislivello positivo) 301: al 273 (1h 00' - 110 m di dislivello positivo) 273: intero, in discesa (0h 35')
in totale 5h 40' di cammino e 950 metri di dislivello
nota: quello chiamato 301 è il sentiero degli Alpini, che parte da Rocca delle Caminate e permette di percorrere l'intero crinale fra le valli del Rabbi e del Bidente fino a raggiungere la cima del monte Falco, la più alta della Romagna
25/10/2009
- In poco meno di 40 km arriviamo da Forlì a Santa Sofia. A un evidente incrocio ci teniamo a destra seguendo le indicazioni per Campigna e Firenze (proseguendo dritto ci dirigeremmo verso Bagno di Romagna, lungo la provinciale del colle del Carnaio). La statale curva di nuovo a destra, quindi su un ponte supera il Bidente (è la seconda volta da quando siamo entrati in paese); subito dopo la lasciamo andando a destra. Pochi metri e una freccia segnaletica per Camposonaldo ci indica la tortuosa stradina da prendere a sinistra. Rasentato il borghetto collinare, oltrepassate le poche case di Calci, scendiamo ripidamente ad attraversare un torrente e risaliamo sul versante opposto fino a girare attorno al piccolo cimitero di Spescia, nei cui pressi parcheggiamo.
coordinate ED50: N 43°57'17,3" - E 11°52'00,2" (inizio sentiero 271) quota: 445m slm
- Il tratto iniziale dell'itinerario risulta di mediocre interesse; è poi segnalato poco e male, per cui non è banale riconoscere il giusto percorso. Continuiamo brevemente lungo la strada e dopo una curva, prima di un casolare a sinistra, notiamo delle vecchie frecce in legno, una delle quali indica che il sentiero 271 in quel punto va a sinistra. Non si riconosce la traccia; decidiamo di scendere verso il fondo della valletta tenendo l'edificio a destra e presto la troviamo, infrascata. Ci permette di arrivare al torrente e guadarlo, poi di risalire bruscamente sull'altro versante e sbucare nei pressi di un secondo casolare, a q.474 slm.
- Andiamo a destra; delle tre piste che subito abbiamo davanti, quella a sinistra è di servizio all'evidente capannone e quella a destra si dirige verso una direzione che non ci convince, quindi proseguiamo in blanda salita su quella centrale, che pare la principale. Più avanti un segnavia (rarissimo in questa zona) ci conferma d'aver fatto la scelta giusta. Nell'incrocio successivo con una sterrata che guadagna quota da sinistra, voltiamo a destra. Abbiamo qualche dubbio, ma quasi inaspettatamente raggiungiamo il castello di Spescia, un luogo suggestivo dove di fronte a un bel casolare sorge un minuscolo edificio sacro:
coordinate ED50: N 43°56'57,2" - E 11°51'53,5" quota: 630m slm
- Passiamo a fianco della cappella e la stradina diventa un sentierino che fra le ginestre sale tranquillo lungo una cresta secondaria. Il panorama è piacevole. Rasentiamo poi i pochi, malinconici ruderi di Alpicella, oramai invasi dalla vegetazione selvatica:
coordinate ED50: N 43°56'43,7" - E 11°51'28,5" quota: 705m slm
- Occorre ora un po' d'attenzione perchè le tracce sono numerose e i segnavia inesistenti: continuando su una vecchia pista con qualche saliscendi riusciamo a scorgere i ruderi di Collinaccia, ai quali arriviamo lasciando la stessa (che più avanti termina in un campo coltivato) per deviare in un'altra a sinistra (restiamo sempre nei pressi del diruto casolare, per cui il percorso risulta logico):
coordinate ED50: N 43°56'27,5" - E 11°51'31,9" quota: 682m slm
- Proseguiamo lungo il tratturo e dopo una catena che vi impedisce l'accesso alle auto, finalmente ci immettiamo a destra in una strada importante:
coordinate ED50: N 43°56'26,4" - E 11°51'41,4" quota: 646m slm
- Esaminiamo l'utilissima carta 1:25000 del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna e capiamo di essere sulla strada consorziale Tre Fonti-Cornieta, che da Isola sale verso il monte della Fratta e presto diventa una pista forestale vietata al traffico. Due note: la traccia rossa del sentiero sulla carta indicata è in questa zona errata (caso raro perchè il suo supporto è ottimo e prezioso in tutti gli itinerari del parco), ma sono comunque presenti i casolari e molte piste; ora è facile descrivere il percorso elencando incroci, deviazioni, località, particolari, ma non lo è stato orientarsi sul terreno la prima volta, perchè a causa dell'assenza di riferimenti riconoscibili (e di segnavia) mancava spesso la certezza di trovarsi nel punto supposto.
- In ogni caso sulla giusta via ci siamo e da qui in avanti è impossibile sbagliare. Dopo una larga curva rasentiamo una bella casa, ignoriamo la diramazione a sinistra per Traverseta, superiamo un gruppo di edifici e alla biforcazione successiva ci teniamo a destra, in salita. Quando si apre la vista a sinistra, passa definitivamente il leggero malumore dovuto agli equivoci di una mezzoretta prima sulla direzione da prendere: belli sono boschi e pascoli, la valle del Bidente di Corniolo e il basso crinale che in parte nasconde quella del Bidente di Ridracoli. I colori dell'autunno sono apprezzabili ovunque, e a tratti rendono magica e poetica un'atmosfera delicata. Lasciandoci cullare da immagini tanto rilassanti non ci accorgiamo dello scorrere rapido del tempo e lento dello spazio, così improvvisamente, quasi svegliandoci da un sogno, notiamo il sentiero a destra che più tardi seguiremo per raggiungere la cima del Montironi e tornare verso Spescia. Alcune frecce (sentiero degli Alpini - 301 Pian dei Toschi) lo identificano; qui termina il 271:
coordinate ED50: N 43°56'41,2" - E 11°49'31,8" (incrocio sentieri 271 - 301) quota: 972m slm
- Proseguiamo lungo la pista, cioè sul sentiero degli Alpini in direzione opposta a quella che prenderemo al rientro, e in pochi minuti di cammino siamo al piccolo, confortevole, rifugio Pinone (sempre aperto):
coordinate ED50: N 43°56'43,0" - E 11°49'21,1" quota: 978m slm
- Potremmo già considerare conclusa l'escursione, invertire il senso di marcia e tornare verso l'auto, ma sarebbe un peccato non continuare per qualche chilometro visto che il percorso è semplice e l'ambiente piuttosto bello, così resistiamo alla tentazione e andiamo avanti. E' stata una decisione saggia: subito il bosco, poi la vista delle pareti erose del poggio Penna, verso il monte Guffone (si riconosce perchè ha due cime e la forma vagamente trapezoidale) e il monte della Fratta, e il panorama sulle dirupate e selvagge valli minori a destra, sono splendidi e valgono il minimo sforzo supplementare. Qualche anno addietro, passando di qua col mio cane e su una coltre nevosa di una ventina di centimetri, riconobbi chiaramente e seguii a lungo le tracce di tre lupi (il solo animale abitante di questi boschi e monti che, purtroppo, non sono ancora riuscito a vedere... lui, però, scaltro, nobile, attento, sensibile, timido, certamente più volte si è accorto della mia presenza...). Passiamo a fianco del rifugio della Fratta (chiuso, per informazioni rivolgersi agli uffici ambientali e forestali di Forlì e Santa Sofia, telefonando ai numeri 0543714505 e 0543973068) e poco oltre ci fermiamo quando la pista ne incrocia un'altra (frecce segnaletiche indicano che a sinistra ci si dirigerebbe sul 301 a Corniolo, e a destra sul 311 a Premilcuore).
coordinate ED50: N 43°56'42,5" - E 11°47'44,1" (rifugio della Fratta) quota: 1095m slm
coordinate ED50: N 43°56'41,4" - E 11°47'38,7" (incrocio sentieri 301 - 311) quota: 1100m slm
- Retrocediamo fino al rifugio Pinone e al punto in cui il 271 si innesta nel 301; qui ci teniamo a sinistra e abbandoniamo definitivamente la pista forestale per una bel sentiero che dopo aver toccato una modesta altura sfrutta un'elegante cresta panoramica per raggiungere la cima del poggio Montironi (a mio parere questo breve tratto è il più suggestivo dell'itinerario proposto):
coordinate ED50: N 43°56'45,2" - E 11°49'48,8" quota: 1016m slm
- La cresta indicata è particolarmente erosa, quindi a suo modo pittoresca e affascinante, e offre notevoli vedute, come d'altronde ogni tanto fra gli alberi del bosco il settore successivo del percorso, sulla valle del fosso dei Fangacci a sinistra, su quella del Rio Sasso a destra, e sui crinali che le delimitano. Scendiamo verso nord supportati dai segnavia e godendoci un tranquillo, piacevole ambiente naturale. Superiamo un pilastrino con Madonnina posto a ricordo di un incidente di caccia avvenuto 60 anni fa, abbandoniamo e ritroviamo un tratturo, infine arriviamo a un incrocio e ci teniamo a destra (frecce: a sinistra continueremmo sul 301 per Pian dei Toschi, a destra ci immettiamo sul 273 per Spescia e Camposonaldo):
coordinate ED50: N 43°57'38,2" - E 11°51'06,7" (incrocio sentieri 273 - 301) quota: 745m slm
- La traccia è ben battuta e non la perdiamo nonostante l'assenza delle bandierine bianco-rosse del CAI. Sbuchiamo in una stradina in cemento e la seguiamo a destra: ancora un piccolo sforzo, 10 minuti di cammino, e siamo all'auto.
"Castello di Spescia: casolare e cappella"
"Castello di Spescia: cappella"
"Castello di Spescia: casolare"
"Casolare di Alpicella"
"Casolare di Alpicella"
"Casolare di Collinaccia"
"Casolare di Collinaccia"
"Altura boscosa, andando verso il rifugio Pinone"
"Versante boscoso, andando verso il rifugio Pinone"
"Rifugio Pinone"
"Poggio Penna e valle del fosso dei Fangacci, andando verso il rifugio della Fratta"
"Poggio Penna, andando verso il rifugio della Fratta"
"Pista nel bosco, andando verso il rifugio della Fratta"
"Rifugio della Fratta"
"Poggio Montironi (in primo piano: cresta ovest-sud-ovest, col sentiero)"
"Poggio Montironi: cresta ovest-sud-ovest, col sentiero"
"Poggio Montironi: sentiero nel bosco lungo il crinale settentrionale"
"Ginepro con bacche lungo il crinale settentrionale del poggio Montironi"
"Pilastrino con Madonnina, scendendo verso Spescia" |