Grotta della Badia Vecchia (Forlì-Cesena)
coordinate ED50: N 44°09'09,3" - E 12°07'53,2" quota: 154m slm
- Il lavoro di ricerca, posizionamento, esecuzione del rilievo con eventuale elaborazione di disegni storici, di grotte della provincia di Forlì-Cesena catastate in passato e oggi quasi dimenticate, va per ora avanti senza intoppi: questa volta siamo a due passi dal centro storico di Bertinoro, in via del Sasso. L'ingresso della cavità, chiuso da una porticina metallica, si trova qualche metro a monte della strada; alle sue spalle, poco più in alto e aldilà di un boschetto, si nota una lunga fascia rocciosa giallastra di "spungone".
- Si tratta di una risorgente adattata a cisterna; la camera iniziale, la sola che riusciamo ad apprezzare a causa del livello dell'acqua (molto limpida e probabilmente tuttora utilizzata visto che per caduta pare alimentare un paio cisterne individuate in zona), ha una forma rettangolare, la base in cemento, una bella volta a botte in mattoni, ed è scavata nella roccia. A sinistra (est), sotto il pelo dell'acqua, si riconosce l'apertura quadrata che permetterebbe di accedere alla parte più interna della cavità, ottenuta modellando lo "spungone" e completando l'opera con un muretto di mattoni.
- Prendiamo alcuni dati all'esterno e nella vasca coperta, per il resto non possiamo far altro che affidarci al rilievo storico, per fortuna preciso e particolareggiato, eseguito nel 1963 da Giovanni Leoncavallo, famoso speleologo del gruppo di Faenza. Dal disegno risulta che la galleria, quasi completamente sommersa, è lunga un'ottantina di metri e alta due, ha direzione est per 15 metri circa, quindi curva e prosegue verso sud-sud-est fino a chiudersi in una cameretta ascendente; l'andamento regolare e l'uniformità evidenziano la sua prevalente natura artificiale.
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