01/04/2010
Oggi sono ufficialmente ricominciati i lavori a Unpinefo. Devo ammettere di non essere in grado di fornire una spiegazione logica alla particolare morfologia della grotta che pian piano stiamo scoprendo: - il pozzo d'ingresso è per ora profondo poco più di una decina di metri, certamente scavato da un notevole quantitativo d'acqua; in fondo, dopo un restringimento, propone un gradino e il suo asse principale si sposta in orizzontale di un metro circa. Prosegue verticale col solito riempimento di fini detriti e terriccio che dovremo asportare, per cui non abbiamo idea di dove si trovi la sua base. - Nel lato opposto al gradino si apre la finestra d'accesso a un meandro, anch'esso evidentemente modellato da un rilevante quantitativo d'acqua. Lo separa dal pozzo un setto roccioso; aldilà di questo, in considerazione della presenza più avanti di altri due setti, ritenevamo esserci un qualcosa di simile ad una marmitta, ma un primo sondaggio durante il quale siamo scesi levando materiale di riempimento per ben oltre un metro non ci ha permesso di riscontrare restringimenti o un pavimento di gesso o concrezione... in parole povere prosegue verso il basso mantenendo più o meno la stessa larghezza. Ci sono poi una curvetta, il secondo setto, un ripido scivolotto e subito il terzo setto; fra gli ultimi due eravamo certi che ci fosse una marmittina, per cui ho tolto il terriccio solo per scrupolo, per passare il tempo intanto che Teo scavava più avanti... sono sceso di almeno un metro e la base non l'ho trovata, tanto che per ora ho liberato l'inizio di un incomprensibile tubo verticale. Il terzo setto precede uno scivolo attualmente profondo 3 metri; qui il meandro è stretto, in avanti si chiude dopo 2/3 metri, è alto quasi 6, e ha il piano di calpestio costituito dal solito riempimento di morbida terra fine, quindi contonua anch'esso verso il basso, ma è difficile e scomodo lavorarvi a causa delle dimensioni... non sta stringendo ulteriormente, ma le pareti, lisce, compatte, parallele, distano 30/40 cm e consentono solo movimenti limitati.
Da notare che il terriccio è praticamente asciutto e rimuovibile con facilità ovunque. Significativo inoltre il fatto che in presenza di forti ventate all'esterno, si avverta corrente d'aria provenire da una fessura nella roccia (è probabile che scavando in orizzontale si sia già passati sotto alla pista forestale e in conseguenza della pendenza del versante del monte ci si sia avvicinati alla superficie).
Credo che abbandoneremo momentaneamente i lavori nella parte più profonda del meandro; in una prossima uscita proveremo a togliere un po' di terra, fino a quando le sue dimensioni lo consentiranno, nel tubo verticale (più che altro per curiosità), e soprattutto a raggiungere la base nella parte iniziale del meandro stesso. In seguito ci dedicheremo al pozzo e se i risultati manterranno l'ambiguità che hanno al momento, cercheremo di coinvolgere qualche speleologo esperto e geologo di altri gruppi in grado di darci spiegazioni e consigli.
Ancora un paio di note:
- la scaletta si è improvvisamente, inaspettatamente e pericolosamente, schiantata: si è spezzato un cavo metallico nei pressi degli anelli d'attacco. E' quindi un gravissimo errore lasciare a lungo in grotta materiale di questo tipo.
- ... è il primo di aprile...
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