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Articolo inserito in data 27/05/2010 00:41:28
Buca Alta del Ginepro
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Primi scavi alla BUCA ALTA DEL GINEPRO - 23 maggio 2010

Buca Alta del Ginepro (per me va...): quinta puntata

23/05/2010

Comincio a credere che Fabio, "Fabione" per gli amici speleologi, non sia un essere umano. L'avevo visto issare e portare via una lavatrice brontolando perché chi stava cercando di aiutarlo a suo parere gli era d'impiccio, o caricarsi un gommone da 7 posti sulle spalle e partire su un percorso accidentato senza fiatare, ma nel lavoro in grotta, dove gli ambienti risultano nettamente più angusti, non adatti alle sue ingombranti dimensioni, mi era parso avere potenzialità comuni... nulla di eccezionale, insomma.
Poi siamo andati in due al Ginepro, dove stiamo disostruendo all'aperto, e mi sono reso conto di cosa può fare con una vanga in mano: è praticamente assimilabile a un escavatore!

Esagero? E' un paragone inappropriato? In effetti sì: una di quelle macchine deve ogni tanto fermarsi per fare il pieno di carburante, o per un controllo, per un guasto, e viene comodamente manovrata restando seduti in cabina, facendo magari una pausa per fumarsi una sigaretta... Fabione no, lui non si ferma, non beve, non mangia, non fuma, spala zolle di terra da 30 kg che quando per sbaglio rotolano nel secchio che stai tenendo sotto, nel buco, ti piegano le gambe, e nello stesso secchio neppure ci stanno... per supportare il suo lavoro occorrerebbero almeno due persone, e la fatica sarebbe grande ugualmente.

Io, quando siamo tornati all'auto dopo 6 ore circa, non riuscivo a reggere con le braccia la tanichetta da 5 litri d'acqua per potermi lavare...

Grazie all'opera di una tale massa muscolare è raddoppiata la dimensione dello scavo; ora il meandro, o canale, è lungo almeno 6 metri e profondo in media 2. La situazione è più promettente di quella lasciata quando ce ne andammo la volta scorsa (c'erano freddo e neve, e non questo sole micidiale con mosche, zanzare e zecche), perché la base si è abbassata maggiormente rispetto alla superficie esterna che nella stessa direzione sta perdendo quota verso una valletta. Non solo, ma è ancora formata da terra da asportare e davanti abbiamo un muro di roccia compatta.
Potrebbe trattarsi di una beffarda ansa, una curva secca, ad angolo retto, verso destra (unica possibilità perchè abbiamo accertato che le altre pareti sono di gesso), o forse essere il punto in cui il letto dell'antico rio finalmente si inabissa.
Servirà ancora un giorno di lavoro per capire se abbiamo perso tempo o ci siamo imbattuti in qualcosa di rilevante interesse.

Certo è che ci troviamo di fronte, tanto per cambiare, a un "oggetto carsico" che non riusciamo a spiegare; una simile struttura è stata modellata da un notevole quantitativo d'acqua e avrebbe forse senso all'interno di una grotta, in una zona attiva, vadosa. Potrebbe però essere un curioso torrente inforrato, un fosso profondo con pareti lavorate, verticali, che per qualche motivo è rimasto totalmente interrato e nascosto, visto che la valletta verso cui va è relativamente ripida e non mostra in tutta la sua lunghezza segni evidenti di scorrimento d'acqua o della presenza di un canale ostruito di tali dimensioni... assomiglia in pratica a una pista da sci, battuta e liscia!

Non conosco nella vena del Gesso gole con queste caratteristiche, ma neppure ingressi di grotte...

 

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